Sulla riaperture delle scuole in Campania “stiamo lavorando pensando a una possibile ripartenza”. Ad annunciarlo Lucia Fortini, assessora alla Scuola della regione guidata dal governatore Vincenzo De Luca. Dopo la sentenza del Tar che ha respinto i ricorsi sulla chiusura degli istituti campani, rilevando che l’ordinanza regionale, valevole fino al 14 novembre, “si è dimostrata finora utile ed efficiente” per “garantire il diritto alla salute di tutti e di ciascuno”, l’assessora Fortini nel corso di una diretta Facebook inizia a riparlare di ritorno tra i banchi di scuole per gli studenti più piccoli.

LA PRIMA IPOTESI – “Stiamo ripensando – dice – a una possibile ripartenza della scuola. Nelle scorse settimane le organizzazioni sindacali avevano immaginato quali potessero essere le priorità, ovvero gli studenti che potevano avere delle difficoltà con la didattica a distanza. Abbiamo immaginato una ripartenza per la prima e la seconda classe della primaria, per i laboratori degli istituti professionali e tecnici, abbiamo già consentito la didattica in presenza per gli studenti disabili. Così come -aggiunge -stiamo pensando di aiutare quelle famiglie che possono avere difficoltà in questo momento immaginando la possibilità per i loro figli di ritornare alla scuola in presenza”.

LA SECONDA IPOTESI – Altro aspetto sul tavolo dell’assessora alla Scuola, dopo un incontro avvenuto nei giorni scorsi con i vertici dell’Asl, il presidente dell’associazione nazionale Comuni d’Italia in Campania Carlo Marino, le organizzazioni sindacali e Vincenzo De Luca, è quello relativo alla possibilità di passare a riaperture localizzate in Comuni dove il tasso di contagio è basso. “È il secondo nodo dal quale vorremmo ripartire il 14 novembre con la scadenza della proroga – ha spiegato Fortini-. Il problema è che per realizzare questo programma ci vuole chi si assuma la responsabilità di apertura nei singoli Comuni, se ne occupano i sindaci? E in base a quale indicatore? Resta anche il fatto che l’Unità di crisi non è favorevole a provvedimenti che prevedono disposizioni differenziate”.

Sulla sentenza del Tar, è intervenuto anche Franco De Rosa, presidente dell’Associazione nazionali presidi in Campania. Intervistato dall’Adnkronos, De Rosa ricorda come la posizione dei presidi “è variegata, c’è chi è a favore e chi contro la chiusura delle scuola”. L’unica certezza è però rappresentata “per la scuola dell’infanzia e per la primaria” che “si doveva mantenere la scuola in presenza. E’ il minimo sindacale. La nostra paura – spiega – è che soprattutto per i bambini più piccoli vengano a mancare le competenze. Non tutti hanno alle spalle delle famiglie che possono seguirli ed accompagnarli”.

 

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Redazione

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