“Buonasera a tutti vi scrivo perché ieri sera sono stato aggredito sotto casa”, inizia così il racconto dell’accaduto che Carlo, nome di fantasia, affida al gruppo social del suo quartiere. È successo nel V municipio, un’area che nel corso degli ultimi anni si è resa protagonista di profondi cambiamenti per cui spesso si è spesa la parola gentrificazione. Uno dei cuori capitolini della movida (non solo estiva) che viene oggi definito alla moda ed emergente. Non è raro sentirne parlare in termini negativi per situazioni di degrado dovute soprattutto al mix di somministrazione incontrollata di alcool e dai grandi assembramenti di giovani che ne riempiono le strade la sera dei fine settimana. Si possono trovare pizzerie, trattorie tradizionali, ristoranti latini, gelaterie artigianali e bar alla moda per l’aperitivo. Tutto accanto a locali con la musica che vanno avanti spesso fino a notte fonda.
Mentre Carlo passeggiava per ritornare a casa si è imbattuto in “Un ragazzo che voleva derubarmi mi ha minacciato con un coltello, ho reagito e nella colluttazione mi ha colpito sulle dita e sui polsi. Dodici punti di sutura“. A quel punto non ha potuto fare altro che rivolgersi alle forze dell’ordine, “ho sporto denuncia alla polizia, gli agenti mi hanno riferito che ieri sera (martedì 13 ndr.) erano in due e che hanno aggredito più di qualche persona, uno di loro è stato arrestato ma l’altro è ancora in giro”. Un episodio che ha portato molte persone a solidarizzare con Carlo nei commenti relativi al post. “Ciao mi dispiace moltissimo -scrive una donna che era li quella sera – sono intervenuta, insieme a te, in aiuto della ragazza che era stata aggredita poco prima per recuperare quello che aveva perso. Mai avrei potuto pensare che questa serie di gentilezze, attivate da te per primo, avrebbero avuto questa conclusione. Pochi minuti dopo, avremmo fatto gruppo e d’intesa ci saremmo scortati a casa!!”, c’è anche chi ormai stanco, vuole rivolgersi alle istituzioni: “Raccolta firme, per una petizione al Prefetto di Roma”, e ancora qualcuno più ironico degli altri: “Neanche Batman aveva serate così movimentate”. L’animo romanesco sopravvive anche nei rioni che, con continui stravolgimenti urbanistici, stanno perdendo l’anima popolare e il forte legame di quartiere come in questo triangolo tra Porta Maggiore, via Prenestina, via Casilina e che oggi è arrivato a contare oltre 30.000 gli abitanti.
“…la cosa che mi fa più male – conclude Carlo – non sono i punti ma l’indifferenza delle persone che passavano di lì in quel momento. Hanno visto e non hanno fatto niente, io pochi minuti prima mi sono fermato a soccorrere una ragazza che era stata derubata. In tutta la mia vita non mi era mai capitata una cosa del genere e spero che resti un brutto ricordo. Però se vedete qualcuno in difficoltà aiutatelo!“. Un’appello che ha evidentemente smosso in poche ore le coscienze degli abitanti del quartiere tanto che il post successivo è di una donna che chiede “visti gli ultimi accadimenti, se ci sia qualcuno disposto a dare qualche lezione di difesa personale gratuita. La domenica mattina al parco o nel giardino, per aiutarci a capire come reagire”. Certo è che questa non è la soluzione ma assomiglia moltissimo ad una richiesta di aiuto fatta direttamente dagli abitanti di un quartiere troppo spesso semplicemente indicato come difficile e altrettanto facilmente lasciato in balìa di se stesso dalle istituzioni.
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