Giustizia
Ruby Ter, l’amarezza di Emilio Fede: “Felice per Berlusconi, ma solo io ho perso tutto: Silvio perché?”

Emilio Fede non sente Silvio Berlusconi da un paio di anni. “Gli direi: caro presidente, con le storie di Arcore la mia vita è finita ma la mia amicizia per te sarà per sempre. Ti prego, ora che hai ottenuto una meritata sentenza, per favore, dimmi, perché sono stato licenziato?”, ha dichiarato il giornalista in un’intervista a La Stampa all’indomani dell’assoluzione in primo grado di tutti gli imputati del processo Ruby Ter. “Sono molto contento che lui sia stato assolto”, dice di Berlusconi, “mi chiedo invece perché io sono stato calpestato fino alla fine”.
Fede per tutta la vicenda è stato condannato a 4 anni e 7 mesi per induzione della prostituzione. “Mi sono fatto otto anni ai domiciliari senza essere colpevole di nulla”. Condannati con lui anche Lele Mora e Nicole Minetti. La Corte d’Appello confermò le condanne, riducendo le pene. La Cassazione stabilì la necessità di fare un nuovo processo d’Appello ma le condanne vennero ribadite: 4 anni e 7 mesi per Fede e 2 anni e 10 mesi per Minetti. Era stato proprio l’ex direttore del Tg4 a notare a un concorso di bellezza nel 2009 Karima El Mahroug, secondo la ricostruzione dei pm. L’anno dopo esplose il caso del “Bunga Bunga” ed El Mahroug divenne nota come “Ruby Rubacuori”.
La Procura della Repubblica aveva cominciato a indagare Fede per induzione e favoreggiamento della prostituzione nel 2011. Delle cosiddette cene eleganti dice di non aver “mai visto scene strane eppure a cena ci andavo spesso, eh? Mai visto nulla, io ero solo un giornalista amico”. È stato licenziato da Mediaset nel 2014. “Mi chiedo: ho perso tutto, licenziato, sbattuto fuori dall’ufficio in tre minuti. Perché? A chi dovevo fare spazio? A chi davo fastidio?”. L’ex giornalista, oggi 91 anni, ha raccontato di essere stato licenziato di ritorno dallo stadio, dov’era andato con l’ex Presidente del Consiglio, e di aver trovato il suo ufficio chiuso.
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