“Zero ventilatori polmonari; zero mascherine P3; zero dispositivi medici di protezione. A fronte di un impegno ad inviare in una prima fase 225 ventilatori sui 400 richiesti e 621 caschi C-PAP non è arrivato nulla. Questi sono i dati. E dunque, non si può non rilevarlo in maniera brutalmente chiara. So che la situazione è difficile per tutti. Non voglio alzare i toni. Ma non posso non dire che, per quello che ci riguarda, ci separa poco dal collasso se il Governo è assente. Mi auguro che almeno i numeri rendano evidente la drammaticità della situazione per responsabilizzare tutti i cittadini della regione”.

Il governatore De Luca non la manda a dire, e non per mettere le mani avanti, ma per cercare di alzare ancora di più il livello di allerta, su cui insiste senza temere nemmeno le ironie del web. Ma oggettivamente la situazione va fronteggiata con energia, a maggior ragione in presenza di comportamenti superficiali che rischiano di essere criminali. L’aumento dei contagi, infatti, ha la rapidità dei fulmini.

Uno dietro l’altro si riempiono in Campania i reparti di tutte le strutture sanitarie messe in ginocchio dal Coronavirus. E nonostante un numero sempre più alto di personale contagiato, chi lavora in ospedale è presente e lavora rifiutandosi di alzare bandiera bianca contro un nemico terribile, probabilmente sottovalutato dal Governo e dalla Protezione Civile. Mentre l’Organizzazione mondiale della Sanità prevede per l’Italia uno “scaglionato” picco di contagi entro fine settimana parte da Santa Lucia una forte lettera del governatore De Luca.

Il presidente della Regione ha messo penna su carta coinvolgendo sulla drammatica situazione della Campania il presidente del Consiglio, il ministro della Salute, quello per gli Affari regionali e il ministro per il Sud. Un fotografia drammatica, corredata da numeri e cifre del materiale richiesto ma ricevuto dalla nostra Regione solo come mollichine di pane. Il governatore usa parole dure e avverte: “Siamo a un passo dalla tragedia, la Campania è vicina al crac”. Un resoconto articolato che parte dalla sottovalutazione del numero di contagi nella nostra Regione. “La comunicazione di questi giorni – scrive De Luca – relativa all’epidemia è gravemente fuorviante.

Il richiamo a numeri più contenuti di contagio al Nord rischia di cancellare del tutto il fatto che non solo la crisi non è in soluzione, ma che al Sud sta per esplodere in maniera drammatica”. Il check-up delle strutture sanitarie è allarmante, siamo al tutto esaurito in quasi tutti gli ospedali e le previsioni future sono da brividi. “I prossimi dieci giorni saranno da noi un inferno. Siamo alla vigilia di un’espansione gravissima del contagio, al limite della sostenibilità. La prospettiva ormai reale – incalza il governatore – è quella di aggiungere alla tragedia della Lombardia quella del Sud. Per noi è questione di ore, non di giorni. Abbiamo fatto con migliaia di operatori sforzi giganteschi per poter reggere. Ma non si può scavare nella roccia con le mani nude”.

La constatazione del numero uno della politica regionale è che in questa terribile pandemia da Coronavirus siamo soli e abbandonati, il Governo ha costretto il personale sanitario ed i cittadini ad andare avanti senza le forniture essenziali. De Luca lo chiarisce alla sua maniera: “Dobbiamo registrare il fatto che dal punto di vista delle forniture essenziali per il funzionamento dei nostri ospedali in queste settimane da Roma non è arrivato quasi nulla. Il livello di sottovalutazione è gravissimo.

Non si è compreso che gli obiettivi strategici sono due: contenere il contagio al Nord; impedire la sua esplosione al Sud. In queste condizioni ci avviamo verso una tragedia doppia. Il quadro riassuntivo, per noi – ricorda De Luca – è contenuto nel prospetto allegato. Dopo aver creato decine di posti letto nuovi per la terapia intensiva rischiamo di non poterli utilizzare per mancanza di forniture essenziali”.

Da Santa Lucia, abbiamo visto all’inizio, parte un elenco di richieste di materiale indispensabile inviate a tutti gli organi competenti e rimaste senza seguito. Cosa ha ricevuto la Campania? De Luca spiega: “Si rischia di vanificare un lavoro gigantesco che ci ha consentito di reggere e di offrire anche al Paese una terapia farmacologica utile. Permanendo questa nullità di forniture, non potremo fare altro che contare i nostri morti”.