Fino a ieri nella task force regionale non c’è stato posto per la sanità privata. Ma i titolari delle case di cura non si sono fermati. “In tutto questo periodo l’Aiop regionale – chiarisce il presidente Sergio Crispino – ha lavorato tantissimo. Con una chat on line le riunioni con i dirigenti delle case di cura campane sono state continue e molto produttive”. Nessuna polemica, nessuno scontro con rappresentanti delle istituzioni che, mettendo in prima fila i manager delle strutture sanitarie pubbliche, ha chiuso dietro il sipario l’ospedalità privata.

Si tratta di un’organizzazione importante rappresentata da 60 strutture che in Regione assistono pazienti in cinquemila e duecento posti letto. “Tutto il direttivo dell’Aiop regionale (Associazione italiana ospedalità privata) è in collegamento costante. Lavoriamo valutando i continui problemi provocati dall’emergenza Coronavirus: dal 24 febbraio – ricorda Sergio Crispino – abbiamo scritto ogni due giorni al governatore De Luca e al Prefetto su tanti problemi assistenziali ma non abbiamo ricevuto risposte. È stata organizzata una task force per la pandemia Coronavirus, ma l’Aiop e altre organizzazioni assistenziali sono state tenute fuori”. Ai posti letto delle cliniche pensa invece il virologo Giulio Tarro: mentre si organizzano tende e ospedali da campo accanto alle strutture sanitarie il virologo sollecita proprio l’aiuto dell’ospedalità privata.

“Hanno strutture e posti letto che in questo momento si rivelano indispensabili, la collaborazione delle case di cura può essere molto importante”, avverte lo scienziato. L’Aiop autonomamente ha preparato un piano che ha inviato alla Regione, con l’augurio che deciderà di consultarla. Sergio Crispino spiega: “In Campania possiamo mettere a disposizione della Sanità tremila posti letto. Durante le riunioni telematiche con i nostri associati abbiamo affrontato il problema Coronavirus partendo dal presupposto che in questo momento l’assistenza può migliorare separando gli ospedali dedicati a chi è contagiato dal Coronavirus da quelli per pazienti no-Covid.

I contagiati, a seconda della gravità, hanno bisogno di posti letto di terapia intensiva, semi-intensiva e ordinari; l’emergenza sanitaria provocata dalla pandemia rischia di aggravarsi e, secondo noi, deve essere affidata alle strutture pubbliche. Non ci tiriamo indietro senza motivo: le case di cura non hanno divisioni di infettivologia, e tra loro molte non hanno neanche centri di rianimazione. Ma in tutte le province della Regione possiamo mettere a disposizione dei cittadini tremila letti per medicina, chirurgia e riabilitazione. Con questa disponibilità diamo la possibilità a ospedali e policlinici di liberare i loro reparti trasferendo i pazienti nelle nostre strutture.

Il Loreto Mare ha inaugurato dei posti letto di terapia intensiva per contagiati da Coronavirus ed è già pieno – ricorda il numero uno dell’Aiop – la nostra proposta consente ai direttori generali di approntare locali e apparecchiature per assistere chi ha il Coronavirus”. Piena disponibilità dalle case rendere operativa una “collaborazione condivisa” con la Regione mettendo da parte il termine “requisizione” utilizzato dal governo.

“Quello che proponiamo è un intervento concreto e possibile, ma nostre strutture – avverte il manager Sergio Crispino – non credo sia immaginabile una requisizione che si potrebbe ipotizzare per strutture vuote e inutilizzate come caserme in disuso, il vecchio ospedale Militare, l’Albergo dei Poveri, la manifatturiera Tabacchi e magari la Mostra d’Oltremare. Le case di cura aderenti all’Aiop sono in piena attività, sarebbe complicato requisire strutture sanitarie che hanno posti letto occupati da pazienti. La nostra proposta è stata intanto inviata in Regione, aspettiamo che prima o poi ci chiamino. Più prima che poi per farci capire quanto serviamo al sistema Salute”.

La convocazione potrebbe arrivare presto per i rappresentanti delle case di cura, come ha fatto preannunciato ieri via Facebook lo stesso presidente De Luca. La pandemia sta lasciando segni pesanti anche nella nostra Regione e gli sos che arrivano dal 118, dagli ospedali di tutte le province (in particolare da quelli dell’Irpinia: ad Ariano il “Frangipane” ha letti vuoti perché i cittadini disertano la struttura sollecitando la disinfezione dei locali). Il governatore De Luca ha chiuso tutti i cantieri, tranne quelli indispensabili, ha annullato le funzioni di 550 Comuni del territorio sollecitando controlli alle forze dell’ordine contro chi “passeggia” senza rispettare la quarantena.