Pietà per il sindaco
Scandalo Griveaux, la Francia si riscopre più bacchettona dell’Italia
Si tratterà ora di comprendere, assodato il crucifige toccato all’ingenuo Griveaux, quanto si tratti di azione politico-artistica di segno situazionista concepita dal singolo Pavlenskij, compagno dal gennaio 2019 di Alexandra, all’insaputa di quest’ultima o semmai di un “affaire” calibrato dai servizi del presidente russo Putin. Di Pavlenskij va ricordato, fra poco altro, la volta in cui inchiodò il proprio pene sulle basole della Piazza Rossa. Pupilla alto-borghese di Metz, Alexandra de Taddeo conosce cinque lingue, compreso il russo, si è laureata in diritto internazionale a Parigi, ha frequentato Oxford, è stata stagista all’Unesco. In stato di fermo, racconta di avere offerto i video a Pavlenskij per ragioni “vendetta personale” nei confronti di Griveaux.
Per la cronaca, all’inizio del 2018 sarebbe stata lei a contattare l’uomo, allora portavoce del governo, sui social. La relazione è presto divenuta personale, da virtuale a reale, prima di interrompersi. I familiari affermano intanto che l’artista russo l’avrebbe trascinata in un ambiente estremista servendosi di lei per i suoi scopi diciamo spettacolari, «Alexandra non è anarchica!». Ora, chiunque abbia esperienza del mondo così com’è adesso nel tempo digitale, può immaginare che nottetempo lungo le strade celesti della rete immagini simili a zampilli si rincorrono da un capo all’altro dei borghi, delle città, delle metropoli; se improvvisamente, come nel romanzo La vita istruzioni per l’uso di Georges Perec, potessimo scostare le facciate per mettere lo sguardo dentro i vani segreti degli appartamenti subito ne avremmo contezza. In tutt’altro contesto letterario, così recita un greve canto goliardico narra “l’agile mano” che “snuda il banano”.
Ci viene in mente il caso di Dominique Strauss-Khan, pensiamo al Paese dove Toulouse-Lautrec faceva mostra fotografica di sé mentre, interamente nudo, defecava sulla spiaggia, il paese che con il can-can ha mostrato per primo l’intimo femminile; insomma, può lasciarsi andare a un simile moralismo la grande nazione che, insieme all’Illuminismo, ha avuto tra i suoi presidenti della Repubblica, ben altro che Mitterrand o Hollande o Pompidou la cui “Madame” era oggetto di implacabile satira sessuale, ovvero un Félix Faure deceduto nel 1899 a causa di un ictus nella Sala Blu dell’Eliseo, mentre si intratteneva con l’amante che gli stava praticando “une pipe”? Insomma, pietà, se non indulgenza laica, per l’incauto Griveaux.
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