Dura la reazione della street artist Laika
Schiaffo all’Afghanistan e a Gino Strada, sfregiato a Roma murale del bimbo ferito: “Fuck you”

Il murale della street artist Laika è durato appena due giorni. “Lacrime di Kabul”, l’opera realizzata come omaggio a Gino Strada, raffigurante un bambino afghano che piange e il suo grido d’aiuto (“Gino, ho paura”) è stato sfregiato nella notte.
Qualcuno ha oscurato le parole del bambino, utilizzando una bomboletta spray, sostituendole con un volgare insulto: “Fuck you”.
La reazione dell’artista
Dura la reazione di Laika, che ha così commentato il vergognoso atto vandalico nelle storie di Instagram: “A te che sei uscito di casa a metà agosto con stencil e spray per sfregiare il poster voglio dire che non sono contraria al tuo ‘F*ck you’ inserito nel mio poster: è una frase che l’Occidente si merita per ciò che ha fatto in Afghanistan” scrive la street artist. “Mi chiedo però perché sfregiare la memoria di un uomo come #ginostrada che dal 1994 a oggi con @emergency.ong ha salvato 11 milioni di vite. Questo non riesco davvero a comprenderlo. Go f*ck yourself!”
L’opera è comparsa nella notte del 15 agosto a Roma in via Provana, all’angolo di via Biancamano: un murale che in molti hanno apprezzato e condiviso. Nelle intenzioni della street artist, un modo per richiamare l’attenzione sul dramma dell’Afghanistan, ormai nelle mani dei talebani, e ringraziare Gino Strada, scomparso il 13 agosto, per il suo immenso impegno a favore degli altri e per aver fondato un’organizzazione come Emergency. “Nessuno più di Gino Strada può avere avuto idea di ciò che è stata la vita in Afghanistan negli ultimi vent’anni– aveva dichiarato l’artista l’indomani per spiegare la sua opera- . Non posso immaginare cosa stia vivendo quel popolo in questo momento, però so che in Afghanistan non potranno più contare su un uomo che per quel paese ha dato tanto e che ha regalato al mondo un’organizzazione come Emergency che, nella sua storia, ha curato gratuitamente più di 11 milioni di persone. Gino Strada è un uomo dalla parte giusta della Storia e tutti noi non possiamo che dirgli grazie”.
Gino Strada conosceva bene il Paese dove aveva trascorso sette anni della sua vita. Sul suo ultimo articolo, pubblicato su La Stampa, aveva scritto: “Non mi sorprende questa situazione. La guerra all’Afghanistan è stata – né più né meno – una guerra di aggressione iniziata all’indomani dell’attacco dell’11 settembre, dagli Stati Uniti a cui si sono accodati tutti i Paesi occidentali.
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