“Sarebbe un grande onore, personale e per lo Stato d’Israele, accoglierla a Gerusalemme e in visita in Israele”. Così il presidente israeliano, Reuven Rivlin, ha scritto nella lettera alla sopravvissuta dell’Olocausto e senatrice a vita Liliana Segre, finita sotto scorta dopo le recenti minacce. La missiva è stata pubblicata sul profilo ufficiale Twitter di Rivlin.

“Cara signora senatrice, sono rimasto inorridito nell’ascoltare la notizia che lei ha dovuto ricevere protezione a garanzia della sicurezza a causa delle minacce antisemite, sono profondamente dispiaciuto che le circostanze che mi portano a scriverle siano così dolorose”. Si apre così la lettera che il presidente israeliano.

“Nessuna parola può esprimere in maniera adeguata il mio orrore e disgusto per il fatto che lei sia esposta a tale comportamento criminale. Come sopravvissuta all’Olocausto, lei ha visto le terribili e tragiche conseguenze dell’antisemitismo; come senatrice a vita della Repubblica italiana, le sono stati riconosciuti i suoi ‘altissimi meriti per la patria’; come attivista per la giustizia e contro il razzismo e l’antisemitismo, lei lavora instancabilmente per un mondo migliore”, prosegue il testo

“Il suo caso”, prosegue Rivlin rivolgendosi a Segre, “è sfortunatamente un altro terribile esempio della realtà per gli ebrei in Europa oggi, ma credo che la risposta più appropriata sia continuare a fare ciò in cui si crede. Uguaglianza, diritti umani, accettazione dell’altra persona e tolleranza sono centrali nell’ebraismo e valori umani universali. Sono le fondamenta su cui sono basate le nostre vite, senza di esse siamo persone inferiori”.

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