Si fa peccato, ma spesso ci si azzecca, quando si giudica una iniziativa politica sfogliando il curriculum di chi l’ha intrapresa. E così, commentando l’epurazione di cui è stata destinataria Ilaria Celledoni – ormai ex portavoce friulana del Partito democratico – per aver detto che la responsabilità dei morti di Gaza è di Hamas e non di altri, facciamo peccato nel ripescare quanto diceva il 5 maggio del 2012 l’attuale “Portavoce nazionale della Conferenza delle Donne Democratiche”, tale Roberta Mori. Che è poi quella che l’altro giorno, appunto, ha ritenuto di rimuovere “con effetto immediato Ilaria Celledoni dal ruolo di Portavoce regionale del Friuli Venezia Giulia”.

Che cosa scriveva, dunque, alle 11 del mattino di quel 5 maggio di 13 anni fa la signora Roberta Mori, epuratrice di Celledoni? Scriveva che bisognava farla finita con certa demagogia, secondo cui “tutti i politici sono ladri, tutti i siciliani mafiosi, ecc.”. Si tratta, spiegava, di “stereotipi beceri”, e aggiungeva: “Come un tempo quello contro gli ebrei”. E concludeva: “Non siamo tutti uguali!”. Curiosa associazione. Intendeva dire che non tutti “gli ebrei”, ma solo alcuni, sono usurai? Che non tutti “gli ebrei”, ma solo pochi, cospirano per il dominio del mondo? Che non tutti “gli ebrei”, ma solo taluni, portano malattie? Vai a saperlo.

Di fatto, pensando ai politici ladri e ai siciliani mafiosi, a quella signora veniva naturale di pensare agli ebrei. Sterminati a milioni del tutto ingiustamente, e in forza di un pregiudizio a sua volta del tutto ingiusto, evidentemente, perché gli ebrei mica erano tutti usurai, mica cospiravano tutti per il dominio del mondo e, c’è da giurarci, mica tutti portavano le malattie. C’erano, “gli ebrei” immeritevoli, d’accordo: ma che fai, generalizzi? Come oggi, d’altra parte: “gli ebrei” mica dicono tutti, come ha osato sostenere l’epurata Ilaria Celledoni, che la guerra di Gaza, coi morti che fa anche tra i civili, è responsabilità di chi l’ha cominciata massacrando 1.200 israeliani e deportandone 250. Ci sono anche “gli ebrei” meritevoli, cioè quelli che manifestano contro il genocidio, la pulizia etnica e il deliberato massacro di donne e bambini.

Tornando alla questione (ma è la stessa questione), non rimane che prendere atto della pratica corrente in quel partito, e del principio che la ispira. E cioè che attribuire i morti di Gaza alla responsabilità di Hamas è roba da espulsione. Si tratta infatti, spiegano dal Pd, di idee “sbagliate e intrise di pregiudizi”. Insomma, non si infanga in questo modo l’immagine della “resistenza” palestinese. E speriamo che serva da lezione. Vedi mai che a qualcuno del Pd venga in mente di ricordare ciò che rivendicava un compianto capo di Hamas, vale a dire l’uso dei bambini “come attrezzi”. Vedi mai che a qualche sconsiderato democratico venga puzza di ripescare le parole di un altro capo di Hamas tristemente scomparso, e cioè che Gaza aveva bisogno del sangue delle donne e dei bambini per dare vigore alla propria battaglia. Confidiamo che la giustizia calata su Ilaria Celledoni faccia passare a chiunque la voglia di certe evocazioni.