Avvocato e imprenditore statunitense, nonché ex sindaco di New York, Rudy Giuliani aveva scommesso sull’ascesa di un ricco Donal Trump – sperando di manovrarlo – quando era soltanto un cavallo promettente. Oggi, a 79 anni è forse arrivato il momento di pagare quella giocata. Il Repubblicano è tra i 18 complici accusati di aver cospirato per rovesciare l’esito del voto del 2020 in Georgia, e potrebbe essere presto chiamato a testimoniare contro l’ex presidente degli Stati Uniti, e a patteggiare, per contenere accuse e pene che unite ad una legge speciale lo costringerebbero a passare il resto dei giorni della sua vita in carcere.

Da quando lavora tra i legali del Presidente, ostacoli non sono mai mancati. Ma casi di evasioni fiscali, interferenze russe del procuratore Robert Mueller, o i più frequenti abusi sessuali sono solo un lontano ricordo viste le complicazioni che il futuro riserva, ed oltre al caso politico, come riporta il New York Times, sulle spalle dell’avvocato ce n’è anche uno economico da sistemare.

Dopo il terzo divorzio – evento che ha contribuito a prosciugare il suo conto in banca – aveva lasciato lo studio legale per lavorare alla Casa Bianca. Da quel giorno qualche parcella è rimasta in sospeso: a Trump è sembrato non interessare il lavoro, ma soltanto lo scopo. E Giuliani  – tra le altre cose – non è riuscito a far annullare la sconfitta contro Biden. Non è la prima volta che l’ex Presidente si rifiuta di pagare i suoi avvocati: era accaduto con Michael Cohen, che poi gli ha testimoniato contro nel caso di Stormy Daniels. Sono almeno 3 i milioni di dollari che — secondo Giuliani — devono ancora essere pagati, tanto che l’ex sindaco di New York sarebbe andato a trovare il suo “ragazzo” nel resort in Florida, per chiedere di saldare. Dal 2007, anno in cui il suo partito lo ha respinto, ha attraversato anche momenti bui, deprimendosi e cadendo nell’alcool, perdendo parte del suo patrimonio in investimenti sbagliati, venendo risucchiato da debiti e recentemente accusato di molestie sessuali, abuso di potere e appropriazione di stipendio dalla sua collaboratrice Noelle Dunphy.

Trump aveva promesso di fargli bonificargli il denaro attraverso un’organizzazione di raccolta fondi a sostegno della sua candidatura, ma sono arrivati solo 340 mila dollari. Dopo aver perso la possibilità di svolgere la professione a seguito della sua vicenda giudiziaria, ora Giuliani guadagna con un programma radio (400mila dollari l’anno), e ha provato a buttarsi sullo streaming (poco seguito e per nulla redditizio), non abbastanza per coprire le spese, e allora ha messo in vendita anche il suo appartamento nell’Upper East Side a 6 milioni e mezzo di dollari. In attesa che Donald stacchi l’assegno.

Redazione

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