Perché? È la domanda che molti Italiani si stanno facendo, in questi giorni estremamente tristi per il nostro Paese che ci vede alle prese con drammi più o meno annunziati, come l’affondamento di Venezia, la crisi dell’Ilva, dell’Alitalia eccetera. Perché, pur sapendo che questi problemi prima o poi sarebbero esplosi con tutte le loro inevitabili conseguenze, non si è fatto nulla se non aspettare che accadessero. Penso che in Italia il primo e più grande peccato che viene fatto è quello di sperare nel mitico stellone che ci salverà dalle catastrofi più o meno annunziate e che, invece, purtroppo si stanno susseguendo con implacabile precisione.
Non abbiamo una seria politica dell’ambiente? Ecco con regolarità lo scempio naturale del territorio con terremoti, inondazioni, frane ed incendi.
Non abbiamo una politica industriale? Ed ecco immediatamente le ricorrenti crisi aziendali, Ilva, Alitalia, Whirlpool e tutte le altre.
Non abbiamo una politica economico-finanziaria? Ed ecco che abbiamo il fantasma dello spread, lo spettro del debito e, per di più, veniamo bacchettati ed impediti nel salvataggio presunto delle banche (Tercas, Carife, Pop Etruria, Banca Marche) mentre ad altri molto è permesso.

Perché come Italiani non dobbiamo sapere la verità e cercare di affrontarla? Il nostro Paese, straordinario e unico nella bellezza e costruito con amore e intelligenza dai nostri antenati, ha una serie di grandissimi e non più procrastinabili problemi che dobbiamo avere il coraggio di raccontare. Problemi come il lavoro, con la grande spaccatura che esiste tra Nord e Sud e fra occupati e disoccupati, fra giovani che fuggono dall’Italia all’estero e persone di media età che vengono espulsi dal mercato del lavoro a causa del cambiamento tecnologico. Problemi come la sicurezza e il rispetto delle Leggi. Abbiamo una parte del Paese, a Nord come a Sud, che sembra sottratta al controllo dello Stato perché gestito da reti criminali. Poi una giustizia lenta per i cittadini e per l’economia e, a dispetto del lavoro di molti magistrati, avvolta da logiche non meritocratiche che ne intaccano la credibilità. Dobbiamo dire la verità: la bacchetta magica per risolvere velocemente qualsiasi problema non esiste ed è veramente desolante vedere come in una situazione di forte indebitamento e deficit di bilancio, siano state investite importantissime risorse in misure senza visioni di lungo periodo e orizzonti da statisti. Tuttavia l’esperienza che ci viene dal passato ci deve far comprendere come qualsiasi riforma in Italia che per essere efficace deve necessariamente durare nel tempo deve essere fortemente condivisa.

Abbiamo passato gli ultimi 30 anni fra riforme abbozzate, continuamente modificate da maggioranze che si alternavano, da referendum, da sentenze della Corte costituzionale. Tutte cose che impediscono quello che è fondamentale per permettere lo sviluppo equilibrato di uno Stato moderno: stabilità politica e sicurezza, crescita e solidarietà, equità e trasparenza nel sistema legislativo e giuridico. Da una parte, tutti questi elementi scarseggiano nel nostro Paese. Dall’altra, sono orgogliosamente sicuro che la stragrande maggioranza degli Italiani sarebbe ancora disposta ad affrontare dei sacrifici, se solo fosse ragionevolmente sicura del buon fine delle rinunce. La solidarietà che viene dimostrata dai nostri concittadini in tutti i momenti più delicati ne è una conferma. Con la nostra capacità di fare rete, dobbiamo “obbligare” le nostre forze politiche, il potere legislativo ed esecutivo, a operare con una visione la più condivisa per una strategia ripeto, non di breve periodo attenta solo al risultato delle prossime scadenze elettorali, ma di largo respiro per rendere percorribile una via che possa garantire un futuro, non solo a noi oggi, ma anche ai nostri figli e a chi verrà dopo. Sono molte le proposte che come Semplice Italia abbiamo elaborato e che presenteremo a tutte i nostri concittadini e alle forze politiche. Quasi tutte vengono dalle persone, degli imprenditori, dei professionisti, dei manager e dei cittadini che fanno parte della nostra grande rete: la rete di Semplice Italia. E sono quasi tutte proposte che non hanno bisogno di incrementi di spesa, ma solo di ottimizzazione di costi nella direzione costante e condivisa di sburocratizzare e di rendere più semplice la vita agli Italiani.

Unire e non dividere per risolvere i nostri problemi. Questo è il nostro orizzonte da azionisti del Paese. Ed è per questo che Semplice Italia terrà nel mese di Dicembre un importante convegno aperto al pubblico e alle forze politiche, dove verranno presentate da esperti alcune proposte sui temi più delicati (tasse, casa, lavoro, economia) che devono servire al rilancio del Paese.