Fare sesso sì, ma con la mascherina. Possibile anche avere contatti, ma il meno possibile ravvicinati. Insomma, l’educazione sessuale ha vissuto tempi migliori. È diventata infatti virale nelle ultime ore un’info-grafica mostrata durante il programma di Rai2 Generazione Giovani che ha messo insieme alcune linee guida sul sesso ai tempi del coronavirus. Un vademecum che è diventato virale soltanto per l’ironia e l’ilarità che ha scatenato e non per i consigli espressi.

La grafica citava quattro istruzioni, elaborate a partire dalle risposte che la sessuologa e psicoterapeuta Roberta Rossi aveva dato ai lettori di Repubblica. Nell’intervista video sul sito online del quotidiano Rossi commenta alcune domande arrivate alla redazione proprio su questo tema così spinoso e – perché no – piccante, pruriginoso.

Primo problema: il bacio, “uno dei comportamenti in questo momento da riservare unicamente nei casi in cui siamo sicuri assolutamente del nostro partner – ha risposto l’esperta – della sua salute e della nostra salute”. Rossi ha convenuto come si tratti di “un periodo brutto per gli adolescenti”, e quindi per le nuove, se non per le prime esperienze. La sessuologa ha di nuovo avvertito sull’importanza della pulizia personale, degli ambienti e sull’uso della mascherina. “I nuovi incontri devono seguire le stesse regole” ha continuato. Anche perché la maggior parte dei contagiati è asintomatica. Possibile, per via dell’emergenza, anche un calo del desiderio. Emblematico il commento di un lettore proprio sul sesso con la mascherina: “La vedo tragica”.

Queste e altre indicazioni della sessuologa sono state quindi estremamente riassunte nel programma in quattro punti: “1. Attenzione all’igiene personale e del luogo”; “2. Ambiente il più possibile ampio e ventilato”; “3. Contatti il meno possibile ravvicinati”; “4. Purtroppo ma necessario indossare la mascherina”. Per via soprattutto di questi ultimi due punti, l’approfondimento del programma ha fallito nel suo intento di informare, sensibilizzare e avvertire sul rischio di contagio. Ed è diventato virale unicamente per avere scatenato l’ironia di post e meme sui social. Non è sano, aveva convenuto la sessuologa, imporre una sorta di “asteniamoci tutti”. Anche se proprio in quel caso non si correrebbe di certo il rischio di essere contagiati.

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