Era stato arrestato il 25 ottobre per un piccolo furto in un negozio di articoli elettronici di via Nizza a Torino. Aveva rubato delle cuffiette e così Tecca Gambe, 36 anni, originario del Gambia, era stato arrestato e portato in carcere. Nemmeno 48 ore dopo si è tolto la vita mentre aspettava la decisione del giudice che avrebbe stabilito se trattenerlo in cella o no. Era solo in cella, probabilmente tormentato dai suoi mostri.

Saputo quanto avvenuto, la titolare cinese del negozio dove è avvenuto il furto si dispera: “Se potessi tornare indietro non chiamerei la polizia. Non si può morire per delle cuffiette che costano 24 euro”, ha detto intervistata dal Corriere della Sera. Secondo quanto ricostruito dal quotidiano il furto è avvenuto sull’orario di chiusura. Tecca stava facendo il “palo” a un amico, un 22enne che è entrato nel negozio con una maglietta sporca di sangue. “Era ubriaco – ha continuato la negoziante -. Erano già entrati prima e quando li ho visti tornare ho chiamato subito la polizia”. Non era la prima volta che la negoziante subiva furti.

Poi è arrivata la polizia. I due sono stati identificati anche grazie alla testimonianza di un cliente. Quando gli agenti hanno fermato Tecca, lui avrebbe provato a divincolarsi con uno spintone facendo scattare l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale che ha portato all’arresto. Così è arrivato in carcere, forse non ne aveva mai visto uno prima. Non aveva documenti e non ha indicato familiari da contattare. La sua matricola recitava “sconosciuto”, classificato come detenuto “a basso rischio”. Era in cella con un’altra persona. Poi è stato ascoltato dal giudice a cui ha rivelato la sua identità. Quando è rientrato in cella ha scoperto che il suo compagno aveva chiesto il trasferimento. Era solo e impaurito. Così ha deciso di farla finita e si è soffocato con il lenzuolo. Una storia tremenda, il 72esimo suicidio in carcere.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.