La Sicilia colpita dalla pioggia e dal vento, da alluvioni, la grandine, uragani mediterranei e tornado. E il maltempo fa vittime: Giuseppe Ricca stava andando ad aprire il suo bar, all’alba di ieri, a Modica, in provincia di Ragusa, quando un tornado lo ha sollevato e scaraventato; è morto a 53 anni, era sposato e padre di un figlio. Solo lo scorso agosto a Floridia era stata registrata quella che era stata definita da più parti come la temperatura più alta di sempre in Europa: 48,8°C. E quindi, da più parti, si ripete, ormai da settimane: la Sicilia sta diventando una sorta di avamposto del cambiamento climatico.

E un osservatorio attenzionato nel centro del Mediterraneo. “Tutta l’area è già un hot spot, una macchia calda della geografia”, commentava a Il Corriere della Sera Antonio Navarra, presidente del Centro Euro-mediterraneo dei cambiamenti climatici (Cmcc) e professore di meteorologia e oceanografia all’Università di Bologna. “Il Mediterraneo si è riscaldato nella media del riscaldamento globale; anzi un po’ di più. Quindi il cambiamento climatico ha già provocato uno spostamento verso Nord delle condizioni prima esistenti più a Sud con un vero inglobamento nell’area subtropicale. L’estate e la stagione secca sono sempre più lunghe con effetti sulle coltivazioni agricole dalla Sicilia alle regioni più settentrionali”.

La situazione, dopo l’ondata di maltempo di ieri, sta tornando alla normalità ma allagamenti e frane stanno compromettendo i collegamenti. Tante le strade chiuse ieri, soprattutto sul versante orientale dell’isola: le statali 114 “Orientale Sicula”, dal km 137 al km 147, tra Melilli e Floridia, nel siracusano, la statale 192 “Della Valle del Dittaino”, dal km 19 al km 43, tra Catenanuova e Dittaino, nell’ennese. E l’Anas ha dovuto chiudere anche, sulla 114, mentre sulla statale 288 “Di Aidone” il traffico risulta rallentato al km 6 a Ramacca (CT), in corrispondenza del torrente Sbardalasino. Riattivata stamattina la circolazione ferroviaria sulla linea Palermo-Agrigento; interrotte invece a causa dei danni provocati dalle forti piogge le linee Palermo-Catania (fra Lercara Diramazione e Bicocca), Palermo-Trapani (fra Piraineto e Castelvetrano), Siracusa – Catania (fra Bicocca e Augusta) e Siracusa-Modica.

I tornado che si sono verificati in questi giorni (virali i video sui social) sono considerati eventi atmosferici tipici della stagione. Fuori norma invece è la loro frequenza. I vortici si formano sulla terra ferma o in mare e si spostano rapidamente travolgendo ogni cosa. In due giorni il team di “Tornado in Italia” ha registrato 14 trombe d’aria in Sicilia. Per i climatologi sono diventati più frequenti proprio per effetto del cambiamento climatico. A Sciacca in poche ore, a inizio novembre, sono caduti 300 millimetri di pioggia mentre la media annuale è di 450 millimetri. Il ciclone similtropicale Apollo (Categoria Medicane) ha soffiato fino a 119 chilometri orari.

Tre le vittime nel catanese a causa dell’ondata di maltempo che si è abbattuta sulla provincia tra fine ottobre e inizio novembre. Ancora oggi 30 famiglie erano isolate a Castelmola, nel Messinese. “Nel bacino del Mediterraneo meridionale ci sono equilibri termodinamici che sono ‘saltati’” e “l’acqua del mare è più calda: è un’enorme riserva di energia pronta a ‘esplodere’ quando dall’Atlantico arrivano correnti di aria fredda”. È così che si crea la “‘tempesta perfetta’ che, ci dice la statistica, nell’ultimo decennio qui si sta verificando sempre più di frequente”. Queste le parole al Corriere della Sera di Massimiliano Fazzini, climatologo al Dipartimento di Ingegneria e Geologia all’Università di Chieti-Pescara.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.