Sogno, leggenda o realtà. Silvio Berlusconi si è spento questa mattina dopo quattro giorni di ricovero all’ospedale San Raffaele di Milano. Uomo straordinario e controverso, nel bene e nel male ha fatto la storia dell’Italia dalla politica, all’imprenditorialità, dalle donne alla televisione. Berlusconi è stato anche proprietario di moltissime case da favola. Location enormi, giardini principeschi e stanze segrete. Sono svariati i luoghi simbolo che hanno caratterizzato il percorso, non solo politico, del leader di Forza Italia, che di case ne ha abitate tante e, da imprenditore edile, ne ha costruite di più: a partire da quelle a Segrate, nel quartiere che sarà noto come Milano 2.

Villa San Martino ad Arcore

La prima dimora che viene alla mente è senza dubbio la storica residenza brianzola di Arcore, Villa San Martino. Realizzata dai marchesi Casati Stampa nel XVIII secolo, venne venduta nel 1973 da un’erede, Anna Maria Casati Stampa di Soncino, all’allora imprenditore Berlusconi, tramite l’ex pro-tutore della donna, l’avvocato Cesare Previti. La villa, negli anni, è stata oggetto di numerosi interventi di ristrutturazione, è circondata da un parco immenso, contiene una preziosa pinacoteca e una biblioteca di diecimila volumi. Ed è proprio nel parco di Villa San Martino che Berlusconi ha fatto costruire un discusso mausoleo dall’artista Pietro Cascella, intitolato ‘La volta celeste’, che difficilmente, però, potrà ospitare le spoglie del Cavaliere. La legge, al momento, lo vieta.

Villa Certosa a Porto Rotondo

Altro luogo simbolo è sicuramente Villa Certosa, a Porto Rotondo. La residenza estiva di Berlusconi ha goduto di enorme popolarità negli anni ruggenti del Cav, quando in Sardegna ospitava personaggi famosi e leader politici potenti come il presidente russo Vladimir Putin. Iconica, in particolare, l’immagine in cui il Silvio nazionale, con tanto di bandana, fu immortalato in compagnia dell’allora premier britannico Tony Blair e della moglie Cherie.

I luoghi simbolo di Roma

Diversi anche a Roma i luoghi diventati simbolo della politica del centrodestra. Dopo la prima sede di Forza Italia, in via dell’Anima, e prima dell’ultima residenza romana – Villa Grande sull’Appia antica, a lungo offerta in comodato d’uso a Franco Zeffirelli – per anni Berlusconi ha usufruito di Palazzo Grazioli, a due passi da piazza Venezia. Il Cavaliere prese in affitto il secondo piano dell’edificio (pare per 40mila euro al mese) e lo trasformò nel quartier generale di Forza Italia e dell’intero centrodestra, chiudendo la sede di partito in via dell’Anima.

Le dimore meno famose

Altre dimore sono salite meno frequentemente alla ribalta, da Villa Due Palme a Lampedusa a Villa Comalcione sul lago di Como, da Villa Gernetto a Lesmo (che dovrebbe accogliere l’Università del pensiero liberale) alle ville di Antigua, da Villa Maria a Rogoredo di Casatenovo a Villa Campari sul lago Maggiore (a lungo proprietà del politico e patriota dell’800 Cesare Correnti).

Più note sono invece la villa di via Rovani a Milano e Villa Belvedere a Macherio, quest’ultima a lungo residenza dell’ex moglie Veronica Lario. Resta infine scolpita nella memoria la villa Blue Horizon, alle Bermuda, anche grazie a un’immagine che fece il giro del mondo: Berlusconi che fa jogging con Letta, Confalonieri, Dell’Utri, Galliani e Bernasconi. Tutti a correre dietro al capo e tutti in calzoncini bianchi: l’allenamento quotidiano voluto da Berlusconi per tenere i suoi uomini in forma.

 

Redazione

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