Tra Jannik Sinner e il torneo di Parigi-Bercy l’amore non è mai effettivamente sbocciato. Fuori al secondo turno nel 2021 ed eliminato al primo nel 2022, quest’anno tra il tennista di San Candido e l’indoor all’ombra della Tour Eiffel avrebbe dovuto essere la volta buona. Se due anni fa fu lo spagnolo Carlos Alcaraz a rispedirlo a casa nei sedicesimi (7-6 e 7-5 i finali dei due set giocati), lo scorso anno fu invece lo svizzero Marc-Andrea Husler ad avere ragione dell’italiano in due set (6-2, 6-3), chiudendogli in faccia la porta del torneo parigino addirittura ai trentaduesimi di finale. Questa volta, però, la storia si preannunciava almeno sulla carta del tutto differente, non fosse altro perché, dopo la vittoria all’ATP 500 di Vienna, Sinner si presentava sulla Senna come quarta testa di serie, non nascondendo velleità di classifica. A frapporsi tra lui e un incrocio epico con Novak Djokovic, oppure con il vincitore uscente Holger Rune tanto per citare due nomi dal sicuro richiamo, ci ha pensato un tabellone tanto fitto da non consentirgli il necessario recupero dal primo incontro giocato nella nottata tra mercoledì e giovedì sul cemento francese. “Ho finito il match quando erano quasi le 3 del mattino e sono andato a letto solo qualche ora più tardi. Avevo meno di 12 ore per riposarmi e preparare la prossima partita”, s’è giustificato ieri pomeriggio sui suoi canali social.

Il tabellone intasato

Per capire cosa sia accaduto è necessario riavvolgere il nastro di quanto avvenuto nella giornata di mercoledì. Sul campo centrale, infatti, l’organizzazione di Parigi-Bercy aveva previsto addirittura sei incontri l’uno in coda all’altro, con inizio alle 11 del mattino. Ciò ha fatto sì che la partita tra Sinner e l’americano Mackenzie McDonald, inizialmente prevista in prima serata, sia slittata molto più in là, con inizio ufficiale attorno alla mezzanotte. Tre set dopo (6-7, 7-5 e 6-1), dunque, si sono fatte le 2.37, un orario alquanto tardo per pensare di rimettersi in sesto e scendere in campo di lì a poche ore contro l’australiano Alex de Minaur. Preceduta da voci, sussurri e prese di posizione varie, la decisione del tennista altoatesino è stata ufficializzata su X, con due distinti messaggi a distanza di pochi istanti a chiudere un fronte, quello in programma nel pomeriggio di ieri nella Ville Lumiere, per poi subito aprirne un secondo. “Devo prendere la decisione giusta per la mia salute e il mio corpo. Le settimane a venire con le ATP Finals in casa e la Coppa Davis saranno importantissime, ora mi concentro sulla preparazione di questi importanti eventi. Ci vediamo a Torino! Forza!”, ha scritto lo stesso Sinner chiarendo con un messaggio inequivocabile la volontà di preservarsi in vista dei due appuntamenti più importanti di questo finale di stagione. Lui, che nel ranking mondiale siede stabilmente al quarto posto, non può certo rischiare di andare fuori giri per un pur importante ottavo di finale al Masters 1000 francese. Ai dubbi lasciati filtrare a botta calda è dunque seguita la conferma nel pomeriggio di ieri, con l’annuncio del forfait e una selva di commenti a sottolineare quanto sia necessario mettere mano all’organizzazione del torneo per evitare simili accadimenti che certo non lo rendono più appetibile per giocatori e pubblico televisivo, tantomeno maggiormente avvincente per gli spettatori presenti attorno al campo da gioco.

Verso le ATP Finals

Le ATP Finals di Torino, del resto, incombono. L’inizio è previsto domenica 12 novembre, con una decina di giorni nel mezzo per farsi trovare nel pieno della forma. Per il secondo anno consecutivo Sinner porterà tra i migliori otto al mondo la bandiera tricolore, sfidando i già citati Djokovic e Alcaraz e, in ordine di classifica, i russi Daniil Medvedev e Andrey Rublev e il greco Stefanos Tsitsipas. Gli ultimi due posti sono ancora da assegnare; la sensazione è che i match di questi ultimi scampoli di stagione saranno fondamentali per definire il parco dei partenti.