Il blitz tentato in Parlamento da Fratelli d’Italia, con la mozione individuale di sfiducia presentata dal partito di Giorgia Meloni contro il ministro della Salute Roberto Speranza, non va a buon fine. Il Senato ha respinto infatti con 221 voti contrari la mozione: solo 29 favorevoli e 3 astenuti.

Bocciate anche le mozioni analoghe presentate dal leader di Italexit Gianluigi Paragone (206 no e 29 sì) e dal senatore di Alternativa c’è, Mattia Crucioli (204 voti contrari, 28 voti favorevoli e 2 astenuti).

DAL CENTRODESTA NO ALLA SFIDUCIA, SI A COMMISSIONE – Il voto contrario della Lega di Matteo Salvini alla mozione di sfiducia nei confronti di Speranza, non chiarito fino al momento del voto, è arrivato con un “ma”. Il Carroccio, assieme a Forza Italia, Udc e Noi con l’Italia ha infatti chiesto l’istituzione di una commissione di inchiesta sulla gestione della pandemia da parte del ministero della Salute, col deposito formale della proposta che arriverà nelle prossime ore.

LA DIFESA DI SPERANZA – Speranza prima del voto si era difeso in Aula: “Affronto questo dibattito e il voto finale dell’aule con il rispetto che si deve a tutte le iniziative parlamentari, e con la consapevolezza di aver ogni giorno servito il mio paese con disciplina e onore attraverso questi mesi terribili. Ho fatto tutto quanto nelle mie forze per difendere la salute degli italiani. È stato questo il mio dovere costituzionale, il faro che mi guida in ogni scelta e azione”, le parole del ministro.

“Nessuno di noi dovrebbe mai dimenticare che il nemico è il virus e che dovremmo essere più uniti che mai nel combatterlo, resistendo alla tentazione di trascinare la pandemia su un terreno improprio”, ha dichiarato ancora il ministro che ha poi aggiunto: “E’ con amarezza che vedo nelle ultime settimane prevalere invece lo scontro politico, spesso anche alimentando un linguaggio di odio che non può mai essere accettato. Si afferma il tentativo di sfruttare l’angoscia degli italiani per miopi interessi di parte: questo è profondamente sbagliato perché produce danni enormi, non a me o al governo, ma al Paese che invece deve restare unito in un passaggio così delicato”.

Al paese e al Parlamento ho sempre detto la verità e continuerò a farlo”, ha continuato il ministro Speranza nella sua replica. “La contestazione meno pertinente riguarda il mancato aggiornamento del piano pandemico antinfluenzale – spiega – è un tema che va affrontato con grande serietà, evitando di piegarlo alla polemica politica come purtroppo avvenuto nelle ultime settimane. Anche perché è un tema che viene da molto lontano”. “Tutte le mozioni sottolineano come il piano non sia stato aggiornato secondo le linee guida dell’Oms per molti anni. Fanno riferimento quelle mozioni a 180 mesi durante i quali si sono alternati ben 7 governi, con diverse maggioranze parlamentari”.

“Tutti i gruppi di quest’aula, nessuno escluso, compresi quelli che hanno presentato le mozioni oggi in discussione, hanno sostenuto alcuni di questi governi – ricorda -. Troppo facile oggi far finta di non vedere. Io ho fiducia e rispetto per il delicato lavoro che sta svolgendo la magistratura. Credo fermamente che chiunque, nessuno escluso, chiunque abbia avuto responsabilità in questi mesi così difficili, dai vertici dell’Oms fino al sindaco del più piccolo Comune del paese, debba essere pronto a rendere conto delle proprie azioni. Posso dire a testa alta che adesso il piano pandemico antinfluenzale aggiornato c’è. Quello che non è stato fatto in molti anni è stato invece realizzato in pochi mesi proprio durante il mio mandato”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia