Il Natale non ha reso più buoni i contendenti in casa Pd. Si inaspriscono i toni del confronto tra i contendenti alla segreteria: Stefano Bonaccini, Elly Schlein, Gianni Cuperlo e Paola De Micheli, dopo essersi studiati dai quattro angoli di un ring immaginario, iniziano a darsi i primi colpi. Quello a sorpresa arriva da Dario Franceschini che invita Bonaccini a riconoscere come sia venuto il momento per un cambio di passo: “Deve entrare in campo una nuova generazione”, ha dichiarato al Corriere.

Una intervista che l’entourage di Bonaccini ha letto come una dichiarazione di guerra. Dal Teatro Vascello di Roma, dove il governatore dell’Emilia Romagna lancia il suo ticket con Pina Picierno, la giovane vicepresidente del Parlamento Europeo, rispondono in coro all’ex ministro della cultura: “Proprio lui, nomenclatura da sempre, fa la lezione sullo stare fuori dagli schemi?”. Per Matteo Orfini il rinnovamento “non si evoca, si costruisce. Io ho sempre lavorato per questo, cercando di promuovere una classe dirigente giovane ma preparata”. Non la manda giù Claudio Mancini, che al Vascello è padrone di casa. “Con Stefano c’è un passo nuovo, uno stile giovane, ma un’esperienza amministrativa e una capacità politica fuori discussione: gli elementi che servono oggi a tenere unita una comunità che deve tornare a parlare al Paese con una voce forte”. E che invece oggi appare disgregata. AreaDem, la corrente di Franceschini, si è spaccata.

Piero Fassino, considerato la seconda colonna dell’area, lascia e si unisce a Bonaccini. Così come tutta la rete dei sindaci e degli amministratori locali dem che fanno riferimento a Matteo Ricci. Cui si aggiunge la Puglia di Michele Emiliano e buona parte della Campania. La combattiva senatrice Valeria Valente spiega le sue ragioni: “Al congresso sosterrò Bonaccini perché mi convincono di più la sua idea di Pd come una grande forza popolare e maggioritaria”. Gianni Cuperlo inizia la campagna dietro le quinte, con i contatti con gli orlandiani e con quei pezzi di partito rimasti ai margini: gli universitari, i sindacati, le federazioni periferiche. Anche Paola De Micheli, che avrebbe ingaggiato a Milano uno dei più forti spin doctor elettorali, si prepara a dare battaglia.

Elly Schlein prosegue i suoi incontri con un tour in tutta Italia. Per quello che riguarda i numeri che Cuperlo potrebbe eventualmente togliere a Schlein, fra i sostenitori della deputata prevale la fiducia: “Al momento non abbiamo registrato alcun contraccolpo negativo. Anzi”, viene spiegato, “il consenso attorno a Elly aumenta di giorno in giorno”. Non aumentano, invece, gli iscritti. Il responsabile organizzazione Pd, Stefano Vaccari, frena: “Non sono dati attendibili, i dati del 2022 vanno elaborati, non li abbiamo ancora divulgati”.

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.