Le sfide dei dem
Pd, sì al comitato costituente: quasi metà esterni
Fare opposizione, costruire il nuovo partito. Ieri Enrico Letta in Direzione ha tenuto insieme le due sfide dem. A partire dalla presentazione della contromanovra, documento alla base di una mobilitazione che culminerà con la manifestazione del 17 dicembre. A Santi Apostoli, con ogni probabilità. La Direzione poi è stata chiamata a votare il Comitato costituente per il nuovo Pd: un organismo con 87 membri che arriva quasi a un centinaio con le varie personalità – da presidenti di regioni a sindaci delle città metropolitane – che parteciperanno al percorso come invitati.
Insomma, il doppio all’incirca del comitato dei 45 del 2007, quello di Romano Prodi, promotore del Pd. Il Comitato costituente, intanto, segna plasticamente il ritorno “a casa” di Articolo 1. Roberto Speranza sarà con Letta il garante del percorso e il segretario lo spiega così: “Vogliamo costruire con Articolo1 un lavoro comune. Questo vale con tutti coloro che decideranno di aderire, vale per Demos e Centro democratico”. Quanto ai componenti del Comitato, che tra l’altro redigerà il Manifesto dei valori del nuovo PD, sono per un terzo “esterni”, un terzo rappresentanti dei territori e un terzo parlamentari. Questi i numeri: 46 interni e 41 esterni e di questi 44 donne e 43 uomini. Ci sono anche Nadia Urbinati, Luigi Manconi, Chiara Saraceno, Annamaria Furlan, Susanna Camusso. La Direzione si è occupata della legge di bilancio. Così attacca il segretario: “Qualcuno ci ha attaccato perché eccessivamente critici sulla legge di bilancio, dicendo che avrebbero potuto fare peggio. È un non argomento. Noi siamo in un momento cruciale, raramente ci si trova nella vita di un Paese così in bilico rispetto alla possibilità che arrivi una recessione. Ecco perché è una manovra inadeguata”.
Quelle che per il Pd sono le “scelte giuste” sono raccolte nella contromanovra presentata in Direzione dove si è parlato anche di Rdc. Per il responsabile Economia dem, Antonio Misiani, quella del governo è “una scelta irresponsabile in un Paese che va verso un aumento della disoccupazione e della povertà”. Appuntamento poi per aprire all’ascolto dei cittadini nelle piazze di tutta Italia il 13, 14, 15 gennaio: “tre giornate per concentrarci con una iniziativa di piazza per aprire il nuovo Pd, per parlare con le persone”, ha concluso il segretario Letta. Comitato costituente approvato, ora si attendono le candidature al congresso. Anche se la dead line è molto lontana, a fine gennaio. Ma l’ufficializzazione della candidatura di Stefano Bonaccini ha innescato la marcia e nel fine settimana si potrebbero avere altri due nomi in pista, oltre a quello del presidente dell’Emilia Romagna e di Paola De Micheli: Matteo Ricci e Dario Nardella. Mentre Elly Schlein continua ad essere ancora a mezza strada: ancora non ha concretizzato la candidatura, la cui precondizione sarà iscriversi al percorso costituente dem.
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