Marco Tarquinio è il jolly del Partito Democratico. L’ex direttore di Avvenire ha deciso di cedere alle sirene dem e accettare la candidatura alle elezioni europee offerta dal partito di Elly Schlein. La stessa segretaria, nel parlare del voto di giugno, ha ringraziato l’impegno in prima persona di Tarquinio. Ma le posizioni del giornalista confliggono con la linea di un Pd che prova a tenere insieme diverse anime.

Marco Tarquinio e l’invio di armi all’Ucraina

In un’intervista al Fatto Quotidiano, Tarquinio ha risposto sul tema della guerra in Ucraina e l’invio di armi a Kiev. Il candidato del Pd, come previsto, si è detto profondamente contrario, così come sul finanziamento delle munizioni con i fondi del Pnrr in Europa: “Non è un mistero, avrei detto un no chiaro proprio perché dico sì alla pace, alla vita, alla politica vera mai assoggettata alla guerra e alla diplomazia vera, che non è preparazione di conflitti disastrosi”.

Sul fatto che voterà in dissenso rispetto alla linea Pd, Tarquinio avverte che Elly Schelin “lo sa perfettamente”. “Non mi ha chiesto di mettere tra parentesi quello che penso e scrivo” ha aggiunto il candidato.

“La pace non è mai solo assenza di guerra, però certamente la guerra non è la pace, come dimostrano i massacri in corso a cui noi inviamo armi. Io sono contrario all’invio di armi ovunque. È una riflessione in corso in tante forze politiche compreso il Pd” ha spiegato Tarquinio.

Marco Tarquinio e il Pd: unioni civili, maternità surrogata e suicidio assistito

Anche in merito ai diritti civili, Tarquinio sostiene la sua posizione: “Da direttore di Avvenire non ho fatto le barricate contro le unioni civili. Un punto chiave è che non dobbiamo stabilire per legge un diritto ai figli. Non sono contrario al diritto all’adozione, ma lo sono alla maternità surrogata“.

Sul suicidio assistito, sempre sul Fatto Quotidiano, Tarquinio spiega: “La mia preoccupazione è che si dibatte troppo sul diritto a morire mentre si nega il diritto alla cura”.

Redazione

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