Orrore su Telegram
Stupro di Palermo, utenti a caccia delle immagini: “Il video c’è? Pago bene”. In lacrime gli arrestati durante gli interrogatori
Mentre sui social si scatena la caccia alle immagini della violenza ai danni di una diciannovenne di Palermo, ieri si sono tenuti gli interrogatori di tre dei ragazzi arrestati
“Il video c’è? Pago bene”: sarebbe questo il tenore dei commenti apparsi su Telegram, negli ultimi giorni, a margine della vicenda della violenza sessuale perpetrata da sette giovani contro una ragazza a Palermo. Si sarebbe, dunque, scatenata, sull’app di messaggistica, una vera e propria caccia alle immagini della violenza, secondo quanto riporta oggi il Corsera.
I commenti sarebbero apparsi di recente su due gruppi Telegram, su cui la Polizia postale starebbe indagando.
Le chat vedrebbero il coinvolgimento di oltre 2.200 utenti. E sarebbero moltissimi i post con i quali viene richiesto il video, acquisito anche dagli investigatori. C’è anche chi si dice anche pronto a sborsare parecchio denaro per ottenerlo.
GLI INTERROGATORI
Ieri, intanto, si sono tenuti gli interrogatori di alcuni dei ragazzi arrestati. Davanti al gip che li ha interrogati con l’accusa di stupro, i tre ragazzi arrestati venerdì crollano, sciogliendosi in lacrime.
“Ho sbagliato – dice Christian Maronia al magistrato Marco Gaeta – chiedo scusa alla ragazza e alla sua famiglia, mi sono rovinato la vita. Ho anche una fidanzata, mai avrei fatto una cosa del genere”. Tuttavia, la difesa degli arrestati non fa marcia indietro su un punto: tutti ribadiscono che la ragazza era “consenziente”.
“Ho sbagliato a non andarmene – dice anche Samuele La Grassa, singhiozzando – ma non avevo capito, sapevo che lei ci stava”.
Stessa linea difensiva anche per il terzo ragazzo ascoltato ieri, Elio Arnao: “Un grave errore – dice – ma non sapevo, non avevo capito”.
Tutti concordi, inoltre, nello scaricare le colpe su Angelo Flores, l’unico a conoscere la vittima. I tre arrestati sostengono che Flores li abbia istigati.
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