Anche la protezione dei giornali, come patrimonio nazionale, è diventata una priorità per il governo conservatore di Rishi Sunak, che ha deciso di bloccare l’acquisizione del Daily Telegraph, uno dei più autorevoli giornali britannici, da parte del fondo sovrano RedBird Imi con sede ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti per assicurarsi che la proprietà del quotidiano resti UK.

Il provvedimento per salvare il Daily Telegraph

La nuova legge che è stata presentata al parlamento di Westminster, mira a impedire a qualsiasi stato estero di possedere o influenzare i giornali dello Stato unitario, a cominciare dal Telegraph, pietra miliare della stampa londinese, che negli anni ha segnato la storia del giornalismo con scoop memorabili, come l’annuncio dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale e lo scandalo delle note spese falsificate dei parlamentari britannici nel 2009, un giornale originariamente d’orientamento conservatore, che negli ultimi anni ha adottato posizioni più estreme, allineandosi con la destra ultranazionalista dei Tories.

Il prezzo di vendita

Il prezzo di vendita era fissato intorno ai 600 milioni di sterline, pari a circa 700 milioni di euro. Il provvedimento del governo, la cui approvazione è prevista nelle prossime due settimane, impedirà anche la vendita del settimanale Spectator, e obbligherà l’Autorità per la Concorrenza e i Mercati ad esaminare ogni futura trattativa che veda come acquirente ogni altro paese al fine di evitare l’interferenza diretta o indiretta di un governo straniero.

Anche l’opposizione si è dichiarata favorevole al provvedimento: Thangam Debbonaire, segretario per la cultura dei laburisti, ha confermato al giornale The Spectator “che i governi stranieri non dovrebbero possedere giornali nazionali”.

Redazione

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