Nel XXI secolo, le parole e la comunicazione assumono un ruolo fondamentale: ogni espressione verbale può essere facilmente registrata, diffusa e analizzata a livelli mai visti prima. L’età dei social network ha amplificato notevolmente il potenziale delle parole, e insieme ad essa, la responsabilità di chi le pronuncia. Un esempio emblematico è quello dei giornalisti Rai coinvolti nella recente polemica sui mondiali di tuffi: le loro frasi, pronunciate in un contesto che si pensava privato, sono state registrate e diffuse, causando un’ondata di reazioni negative.

L’affermazione “ho solo detto una barzelletta da bar al mio collega”, usata come giustificazione, secondo questo nuovo paradigma non ha più valore: in una società sempre più connessa e attenta alle questioni di rispetto e inclusione, le parole possono avere una portata e un impatto molto più grandi di quanto si possa immaginare.
Dunque, non si tratta solo di un problema legato a quell’unica frase – o quelle poche frasi -, né di una questione di “Cancel Culture” o di “non si può puù dire nulla”, ma quello che si delinea è, piuttosto, un cambiamento più profondo e strutturale della società, un nuovo approccio all’espressione personale e alla comunicazione pubblica.
Thomas Kuhn, fisico e filosofo delle scienze, nel suo influente saggio “La struttura delle rivoluzioni scientifiche”, scriveva che Il cambiamento di paradigma non è un fenomeno casuale, ma è guidato dall’insoddisfazione con le teorie esistenti e dalla scoperta di nuove teorie che rispondono meglio ai problemi esistenti. Benché Kuhn si riferisse specificatamente alle rivoluzioni scientifiche, la sua analisi può essere applicata anche ai cambiamenti sociali, in cui la società cambia quando le norme esistenti non rispondono più ai bisogni attuali, e nuovi paradigmi emergono per affrontare questi problemi in modo più efficace.

Dalla Consapevolezza alla Responsabilità

Quello che si richiede oggi, soprattutto a chi riveste un ruolo pubblico o di servizio pubblico, è molto più della semplice intenzione che sta dietro a una battuta o a una frase: si tratta di capire e accettare che il contesto sociale è cambiato. Non basta come scusa dire “non volevo offendere” o “era una battuta tra amici”, poiché e parole hanno un peso, le parole contano e, soprattutto, le parole hanno conseguenze.
È necessario comprendere il nuovo corso e prenderne coscienza, soprattutto notando come la società si sta evolvendo, spostandosi verso una maggiore inclusività e comprensione reciproca. Concetti come il sessismo, il razzismo o il body shaming, un tempo tollerati o addirittura non riconosciuti, sono oggi denunciati e respinti.

L’evoluzione della Società: Rinascita o Fine?

Nonostante l’onda di cambiamento che sta sconvolgendo le nostre società sia spesso fonte di scontro e dibattito, è importante sottolineare che queste evoluzioni non sono nuove nella storia dell’umanità e che la società si è continuamente adattata e modificata nel corso del tempo, accettando nuovi paradigmi e abbandonando vecchie abitudini.
Una volta, l’apartheid o la schiavitù erano la norma, mentre ora sono diventati concetti inammissibili. Ovviamente tutto questo non è avvenuto senza resistenza, senza conflitti o senza sacrifici, tuttavia, alla fine, la società ha compreso che questi erano comportamenti ingiusti e insostenibili, e ha deciso di cambiare.
Così come in passato, anche oggi stiamo assistendo a una simile, seppur diversa, evoluzione: come una larva che diventa farfalla, la società sta passando attraverso un intenso periodo di metamorfosi. Alcuni possono vedere in questo processo la fine di determinate libertà o diritti, ma allo stesso tempo, esso rappresenta la nascita di una società più equa, rispettosa e inclusiva. Che ci piaccia o meno diventa sotto molti versi irrilevante.

Adattarsi per sopravvivere

Osservando questa evoluzione sociale, è chiaro che capire e adattarsi ai nuovi trend non è solo una questione di rispetto o di etica, ma una necessità per sopravvivere e prosperare nel mondo moderno. Analogamente a come le aziende si adattano a nuove tecnologie o modelli di business per restare competitive, le persone devono adattarsi a nuovi modi di comunicare e interagire per mantenere il loro posto nella società, soprattutto se questo posto è legato ad una funzione pubblica o di pubblico interesse che, nel bene o nel male, è vista come necessariamelte legata a standard più alti rispetto al bar sotto casa.
Questo non significa che tutti dovrebbero accettare passivamente ogni cambiamento ma, al contrario, il dibattito e la discussione sono strumenti fondamentali per una sana evoluzione sociale. Tuttavia, è importante che tali dibattiti siano condotti con rispetto e consapevolezza.
Il cambiamento sociale che stiamo vivendo può rappresentare una sfida per molti, soprattutto se ancorati ad un passato permissivo verso certe forme di espressione o comportamenti.. Può essere complicato, può essere scomodo e può anche essere spaventoso, ma è un cambiamento inevitabile, e come tale, è meglio affrontarlo con apertura, comprensione e adattabilità.

Perché, come dice un noto proverbio, “l’unica cosa costante nella vita è il cambiamento”.

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Professore a contratto (in Corporate Reputation, in CyberSecurity e in Data Driven Strategies) è Imprenditore, ha fondato The Fool, la società italiana leader di Customer Insight, co-fondato The Magician un Atelier di Advocacy e Gestione della Crisi, ed è Partner e co-fondatore dello Studio Legale 42 Law Firm. È Presidente di PermessoNegato APS, l'Associazione no-profit che si occupa del supporto alle vittime di Pornografia Non-Consensuale (Revenge Porn) e co-fondatore del Centro Hermes per la Trasparenza e i Diritti Digitali. È stato Future Leader IVLP del Dipartimento di Stato USA sotto Amministrazione Obama nel programma “Combating Cybercrime”, conferenziere, da anni presenta "Ciao Internet!" una seguita video-rubrica in cui parla degli Algoritmi e delle Regole che governano Rete, Macchine e Umani. Padrone di un bassotto che si chiama Bit, continua a non saper suonare il pianoforte, a essere ostinatamente Nerd e irresponsabilmente idealista.