La giunta militare al potere in Burkina Faso ha denunciato l’ennesimo tentativo di colpo di stato per prendere il potere a Ouagadougou. Il capitano Ibrahim Traorè ha dichiarato alla televisione di stato che una decina di militari erano stati arrestati prima che potessero prendere d’assalto il palazzo presidenziale, centro nevralgico del potere burkinabè. Il giovane presidente ha accusato apertamente la Costa d’Avorio ed il governo di Alassane Outtara di voler destabilizzare il suo paese, definendo lo stato confinante come il centro di comando per questi golpisti.

“Il tentativo di golpe guidato dalla Costa d’Avorio”

Stando alle parole del ministro della Sicurezza Mahamadou Sana a capo di questo tentativo di rovesciamento ci sarebbero il maggiore Joanny Compaore e il tenente Abdramane Barry, entrambi espatriati in Costa d’Avorio. Ouattara è uno dei pochi politici ancora molto vicini a Parigi, che non ha mai digerito la sua estromissione dal Burkina Faso e potrebbe esserci la mano francese nella fornitura di armi e logistica per questo pugno di ribelli. A Ouagadougou intanto continuano i rastrellamenti e sono stati arrestati quattro ufficiali di esercito e polizia, accusati di essere la base per la presa del potere nel paese africano. In questo ultimo tentativo di colpo di stato, il ministro Mahamadou Sana ha affermato che i cospiratori hanno cercato di usare i leader religiosi e tradizionali del Burkina Faso per convincere gli ufficiali dell’esercito a sostenere il piano.

Il capitano Traorè aveva dichiarato di aver sventato un tentativo di golpe anche nel novembre del 2024, ma era sembrata soltanto una mossa per arrestare quel poco di opposizione che ancora restava libera nel piccolo paese africano. Il governo burkinabè da pochi mesi ha formato un esercito comune con Mali e Niger, per il momento una forza composta da 5000 uomini nell’ambito della nascente organizzazione dell’Alleanza del Sahel (AES).

L’esercito burkinabè addestrato dai russi

La Russia, autentico mentore di queste tre nazioni, ha già fatto arrivare un gruppo di istruttori miliari e sta vendendo intelligence e armamenti al nuovo gruppo operativo. Nel caos burkinabè però Mosca ha deciso di intervenire più incisivamente ed ha fornito una cinquantina di uomini che potessero diventare la guardia personale del presidente Ibrahim Traorè per garantirne l’incolumità. Questa metodica la Russia la applica già nella Repubblica Centrafricana, dove i mercenari dell’ex Wagner Group sono i “pretoriani” del presidente Faustin-Archange Touadera da alcuni anni. Mosse del genere mettono sotto controllo diretto ogni azione dei presidenti africani che per evitare di essere rovesciati, affidano la sicurezza ai mercenari di Mosca, consegnando la politica estera ed interna totalmente nelle mani dei russi che ormai controllano direttamente o indirettamente tutta la fascia saheliana.

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Matteo Giusti, giornalista professionista, africanista e scrittore, collabora con Limes, Domino, Panorama, Il Manifesto, Il Corriere del Ticino e la Rai. Ha maturato una grande conoscenza del continente africano che ha visitato ed analizzato molte volte, anche grazie a contatti con la popolazione locale. Ha pubblicato nel 2021 il libro L’Omicidio Attanasio, morte di una ambasciatore e nel 2022 La Loro Africa, le nuove potenze contro la vecchia Europa entrambi editi da Castelvecchi