Noi robot
Intelligenza Artificiale
Torna a camminare dopo una lesione midollare completa. I nuovi superpoteri dell’IA e l’autoritarismo della Cina
Sette anni fa Michel Roccati ebbe un brutto incidente in moto che gli “fece esplodere le ossa della schiena”, recidendogli il midollo spinale e interrompendo ogni comunicazione tra cervello e gambe: “I miei dottori mi dissero allora che non sarei mai più stato in grado di stare in piedi, figuriamoci camminare”. La sua storia è finita sul Financial Times perché è stata la prima persona al mondo a essere riuscita a camminare dopo una lesione midollare completa, grazie a una serie di elettrodi che i neurochirurghi di Losanna gli hanno infilato lungo il midollo spinale in un’operazione pionieristica avvenuta nel 2020. Roccati fa parte di un gruppo crescente di persone che traggono beneficio da forme radicalmente nuove di neurotecnologia, che utilizzano impianti computerizzati per interagire con il cervello umano e il sistema nervoso centrale. Queste interfacce cervello-computer possono aggirare gli ostacoli neurali che impediscono alle persone gravemente disabili di muovere gli arti e consentono di comunicare a chi non è in grado di parlare o di usare una tastiera.
Il collegamento
Secondo Michael Mager, amministratore delegato di Precision Neuroscience, nel giro di pochi anni le Brain Computer Interface potrebbero trasformarsi in un mercato dal valore di diversi miliardi di dollari all’anno. Ma le implicazioni a lungo termine sono molto più grandi. “Stiamo creando un collegamento tra l’intelligenza umana e l’Intelligenza Artificiale”, ha spiegato Mager. La più nota società di BCI è Neuralink, fondata da Elon Musk nel 2016 con l’obiettivo di sviluppare una tecnologia di uso generale per connettere il cervello umano e le macchine. E fondere l’intelligenza umana con l’IA significa, in potenza, aumentare notevolmente la velocità con cui il cervello può assorbire e comunicare informazioni. Questa recente linea di sviluppo rende già vecchio il dibattito che vede le applicazioni delle nuove tecnologie una minaccia per l’uomo. Al contrario, il suo scopo potrebbe essere quello di dare potere agli esseri umani.
Nuovi superpoteri
Altro che una minaccia! Visto così, l’uso intelligente dell’IA potrebbe dunque offrire agli individui “nuovi superpoteri” da applicare alle loro vite in modi illimitati, creativi e personalmente rilevanti. Come è avvenuto nel caso esemplare di Roccati. La verità è che la nostra tendenza a “fissarci” su come la tecnologia abbia messo in pericolo il presente statico ha oscurato le possibilità creative di un futuro fluido.
La Cina in vantaggio
Attenzione: non a caso si parla di “uso intelligente” dell’IA. Esiste anche un’altra versione del nostro futuro tecnologico attualmente in costruzione: la Cina. Un recente rapporto dell’Information Technology and Innovation Foundation ha affermato che era solo questione di tempo prima che Pechino raggiungesse, se non superasse, gli Stati Uniti nell‘Intelligenza Artificiale. In alcuni settori, come la tecnologia di riconoscimento facciale, la Cina potrebbe già essere in vantaggio. L’intento chiaro della strategia tecnologica del paese è di dare più potere al partito comunista cinese che ai suoi cittadini. Alcuni ricercatori hanno parlato di come lo stato di sorveglianza cinese, altamente intrusivo e abilitato dall’IA, stia imprigionando le persone in una “gabbia invisibile”.
Il filosofo britannico Isaiah Berlin ha definito la libertà negativa come libertà da barriere o vincoli esterni. La libertà positiva l’ha vista invece come la possibilità di esercitare l’agire individuale e prendere il controllo della propria vita. E mentre la libertà negativa è solitamente attribuita ai singoli individui, quella positiva è talvolta attribuita alla collettività. I regimi autoritari possono dirottare la retorica della libertà positiva per imporre la propria interpretazione dogmatica del bene collettivo. Ma l’IA, in questo caso, è “solo” uno dei tanti modi in cui l’autoritarismo può essere esercitato. Il meglio che ci si può aspettare è un compromesso imperfetto che sia più o meno accettabile per tutte le parti. La democrazia è un affare sporco, ma pragmatico.
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