Il caso
Traversetolo, il primo figlio di Chiara Petrolini nato a maggio 2023, sul web cercava “dopo quanto puzza un cadavere”
“Una vera e propria soppressione del cadavere, con la sua sparizione completa e definitiva”. Con queste parole la Procura di Parma ha definito quanto Chiara Petrolini avrebbe fatto a maggio 2023, mese in cui risale il suo primo parto. Una vicenda, quest’ultima, scoperta solo dopo il ritrovamento del secondo figlio, nato ad agosto 2024 e ritrovato – appena due giorni dopo essere stato messo alla luce – dalla nonna e da un vicino di casa di Chiara, mentre lei, assieme alla sua famiglia, era partita per una vacanza negli Stati Uniti.
Il ritrovamento delle ossa umane, il corpo decomposto
Era solo il punto d’inizio delle indagini della Procura che grazie ad un’intuizione dopo lo studio delle ricerche su internet che aveva fatto la ragazza prendeva coscienza che non si trattava del primo figlio. “È possibile una seconda gravidanza dopo un anno?”, scriveva su internet la ragazza. Da lì l’ispezione in giardino, datata 7 settembre, e il ritrovamento descritto dalla dottoressa Valentina Bugelli (medico legale, già consulente tecnico del P.M., co-firmataria della relazione preliminare di autopsia), di alcune ossa umane.
Le ricerche su internet “dopo quanto puzza un cadavere”
Da lì il RIS di Parma estrapolando il profilo del DNA dal femore sinistro del neonato ha potuto accertarne la compatibilità con quello della madre Chiara e del suo ex fidanzato Samuele. Davanti all’evidenza dei fatti Chiara – contrariamente a quanto riferito in sede di dichiarazioni spontanee – aveva ammesso la seconda gravidanza a il successivo seppellimento del figlio, avvenuto il 12 maggio 2023. Nell’ispezionare il telefono di Chiara sono emerse varie ricerche e persino la consultazione di un video sulla decomposizione di un cadavere e la ragazza aveva provato persino ad informarsi sul suo cattivo odore chiedendo al web “dopo quanto puzza un cadavere”. Per questa vicenda essendo in corso accertamenti medico-legali sui resti del bambino morto, non vi è stata contestazione cautelare.
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