Non è chiaro cosa precisamente abbia mosso la follia che si è perpetrata in un sabato pomeriggio qualunque a Riposto, piccolo centro in provincia di Catania. E saperlo con certezza sarà molto difficile: i protagonisti di questa assurda vicenda sono tutti morti. Due donne, uccise una dopo l’altra e l’uomo che ha impugnato l’arma per sparare che poi si è tolto la vita davanti alla caserma dei carabinieri dove era andato a consegnarsi. Tutto si è consumato rapidissimamente.

Secondo quanto riportato da Repubblica, l’uomo si chiamava Salvatore La Motta, aveva 63 anni ed era fratello di un noto boss locale. Era stato condannato all’ergastolo ma era uscito per un permesso premio. Ha agito in fretta e forse aveva già organizzato il piano nel dettaglio conoscendo i movimenti delle vittime. Le ha colpite a distanza di 5 minuti d’auto l’una dall’altra. Tanto che sin da subito i carabinieri hanno pensato che si trattasse della stessa mano.

La prima vittima si chiamava Carmelina Marino, 48 anni, trovata riversa nella sua auto parcheggiata sul lungomare. I passanti l’hanno vista accasciata sul volante e sono accorsi per prestarle soccorso pensando si trattasse di un malore. Ma poi hanno visto la chiazza di sangue e hanno subito chiamato i carabinieri. Il secondo allarme per omicidio è scattato pochi minuti dopo. La seconda vittima è Santa Castorina, 50 anni, è stata colpita in auto poco distante dalla sua auto. Inutili i tentativi di rianimarla. Si è spenta sul marciapiede, poco dopo l’arrivo dei soccorsi.

Subito sono scattate le indagini. Intanto Salvatore La Motta si è presentato alla caserma dei carabinieri: ha citofonato e ha detto di volersi costituire. Era armato e per questo i carabinieri lo tenevano sotto tiro. All’improvviso l’uomo si è puntato la pistola alla tempia: un solo colpo per farla finita dopo quelle ore di follia. Si è tolto la vita sotto gli occhi dei carabinieri. Fratello di Benedetto “Benito” o “Baffo” La Motta, l’uomo era in semilibertà. In questi giorni stava beneficiando di un permesso premio, che sarebbe scaduto stasera. Con precedenti per mafia “in curriculum”, l’uomo gravitava nell’orbita del fratello, considerato uomo dei Santapaola-Ercolano, arrestato dai carabinieri nel luglio del 2020 come mandante dell’omicidio di Dario Chiappone, ucciso a a Riposto nell’ottobre del 2016.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.