Rosa Fabbiano non ha spiegato perché ha ucciso la madre Lucia Cipriano, 84 anni, il cui cadavere fatto a pezzi è stato ritrovato giovedì 26 maggio nella vasca dell’appartamento dell’anziana a Melzo, in provincia di Milano.

Non ce la facevo più, ho fatto un disastro sarebbero state le sue uniche parole, secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera. Si è avvalsa della facoltà di non rispondere anche davanti al pm ministero, Elisa Calandrucci, che l’ha interrogata insieme alle altre due sorelle.

Intanto è stato fissato per domani 29 maggio, nel carcere di San Vittore davanti al gip Giulio Faneles l’interrogatorio della donna, che si occupava da sola della madre- affetta da demenza senile e con problemi di mobilità- e del marito invalido. È accusata di omicidio volontario, vilipendio e occultamento di cadavere.

Le indagini

Proseguono le indagini per verificare quale fosse la situazione patrimoniale della famiglia. L’anziana aveva diversi conti correnti, alcuni cointestati con la figlia maggiore di 58 anni, ma anche con un’altra figlia, Loredana, di 47 anni, riferisce LaPresse. È stata proprio lei, che abita a Trento e non sentiva la madre da 2 mesi, a dare l’allarme. 

Stando ai primi rilievi Lucia Cipriano sarebbe stata uccisa tra fine marzo, periodo in cui è stata vista, e i primi di aprile. Una vicina si sarebbe lamentata del cattivo odore e del fumo che usciva dalle finestre il 12 aprile, ma Rosa l’aveva rassicurata: “Un problema con la lavatrice”.  

Il delitto

Il corpo dell’anziana è stato rinvenuto in bagno: gli abiti bruciati erano all’interno di un sacco, probabilmente un tentativo di cancellare le tracce. Secondo il pm, sarebbe stata adagiata nella vasca e soffocata sotto un telo di cellophane, chiuso con del nastro adesivo. Il corpo sarebbe stato poi sezionato con una sega da falegname, trovata in cucina.

Rosa avrebbe depistato a lungo la sorella Loredana dicendole che la madre era stata ricoverata in una Rsa, custodendo il tremendo segreto per quasi due mesi. Fino al giorno in cui la donna decide di recarsi a Melzo e incontra Rosa sotto casa della madre: quando entrano nell’appartamento, lei nota subito le finestre aperte. “Rosa mi ha subito fermato dicendomi ‘No, non andare in bagno’. Sono rimasta impietrita” ha raccontato ai militari. “Le ho chiesto il perché, lei mi ha solo ripetuto di non andare. Ho provato una sensazione di paura”. Una volta fuori, Rosa le avrebbe detto di aver fatto ‘un disastro’ e di portarla dai carabinieri. Per poi scendere dall’auto, fuggire nei campi e minacciare il suicidio. Loredana allora chiama il 112, una pattuglia raggiunge le due donne e le segue sul luogo del delitto.

Restano ancora da accertare alcuni elementi, come il movente dell’omicidio– forse la sofferenza della madre, malata di demenza senile, anche se non si escludono i motivi economici- ma anche se Rosa Fabbiano sia stata aiutata da qualcuno.