Micheal Lee Pon, 50enne di origine filippina, è stato ucciso la sera di domenica 19 febbraio a poca distanza dall’ingresso della stazione Metro-Fs di Valle Aurelia a Roma. All’origine del ferimento mortale di Pon in via Anastasio II, una lite con altre cinque persone. Uno di loro lo ha colpito con un fendente al torace che gli è stato fatale. Pon è stato lasciato sull’asfalto ed è morto, inutili i soccorsi.

Dalle prime ricostruzioni sembra che la vittima sia stata aggredita in strada da più persone al culmine di una violenta lite (segnalata da alcuni passanti) scoppiata intorno alle 18:45 circa per motivi in fase di accertamento. Gli aggressori sarebbero almeno cinque: gli inquirenti stanno indagando al fine di identificare e rintracciare i killer.

Durante la lite, uno dei soggetti coinvolti nella rissa avrebbe estratto un coltello e avrebbe colpito Pon che è morto poco dopo a causa della gravità delle ferite riportate.  Le forze dell’ordine stanno visionando i filmati registrati dalle telecamere di sorveglianze installate in zona che potrebbero aver immortalato l’aggressione.

L’omicidio di Pon è avvenuto a pochi giorni da quello di Salvatore Lucente Pipitone, il caporale maggiore dell’Esercito che è stato assalito nella zona di Centocelle probabilmente nell’ambito di una banale lite relativa a un parcheggio.

Per la morte di Lucente Pipitone, è tutt’ora ricercato da giorni un uomo di 30 anni di origini tunisine. Il caporale maggiore dell’Esercito lavorava come infermiere presso l’ospedale militare del Celio. Dopo l’aggressione, era stato ricoverato in condizioni critiche presso il Policlinico Umberto I. A contattare i soccorsi e le forze dell’ordine erano stati alcuni passanti che avevano visto l’uomo riverso in strada. I sanitari giunti sul posto hanno trovato la vittima con un taglio al sopracciglio e un profondo colpo alla nuca. Le ferite riportate si sono infine rivelate fatali.

Redazione

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