Il bilancio delle vittime dell’uragano Ida sale di ora in ora. Al momento sono almeno 48 i morti, tra cui un bambino: venticinque solo nello stato del New Jersey, che ha pagato il prezzo più alto in termini di vite umane perse e dove molte persone sono state sorprese dall’acqua mentre erano all’interno delle proprie auto. Sedici i decessi nello stato di New York.

La ‘coda’ del tifone ha infatti duramente colpito la zona nord-est degli Stati Uniti. Le altre vittime si contano in Connecticut, Maryland, Pennsylvania e Virginia. Allagamenti, inondazioni e un’enorme devastazione che hanno spinto sia il sindaco di New York Bill De Blasio che il governatore del New Jersey Phil Murphy a dichiarare lo stato di emergenza.

Le autorità hanno reso noto che il lavoro di ricerca delle possibili vittime e di identificazione dei morti non è ancora terminato. Proseguono intanto gli interventi per rimuovere le auto in rovina, pulire le strade da fango e detriti e ripristinare il servizio sui sistemi di trasporto, mentre si stimano i danni. Duecentomila persone risultano ancora senza elettricità.

Biden: “Crisi climatica in atto”

La situazione è drammatica. Ida è arrivata in Louisiana domenica 29 agosto, per poi spostarsi a nord come la quinta tempesta più forte che abbia mai colpito la terraferma degli Stati Uniti, e proseguire verso nord-est con piogge torrenziali. I meteorologi avevano avvertito di inondazioni potenzialmente pericolose, ma la ferocia della tempesta ha colto di sorpresa la costa orientale, la zona più densamente popolata della nazione.

Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, tramite un tweet, ha sottolineato come l’uragano Ida sia diretta conseguenza della crisi climatica in corso. “Gli ultimi giorni con l’uragano Ida, gli incendi nell’Ovest, le inondazioni senza precedenti e improvvise a New York e nel New Jersey sono un altro pro memoria che la crisi climatica è in atto“, ha sottolineato, aggiungendo: “Dobbiamo essere più preparati. Ecco perché sto esortando il Congresso ad agire e ad approvare il mio piano ‘Build Back Better‘”. Ossia il pacchetto proposto dallo stesso Biden per il rafforzamento e la ricostruzione di infrastrutture e reti elettriche.

Il Presidente USA ha inoltre chiesto all’Agenzia federale dell’aviazione di consentire l’invio di droni alle aree colpite dall’uragano Ida, in modo da valutare i possibili danni alle strutture energetiche, e alla segretaria all’Energia, Jennifer Granholm, di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione, incluse le riserve di petrolio, per garantire le forniture di carburanti. “Il Paese è qui per dare una mano. È questo il messaggio che ho ribadito ai sindaci, ai governatori e ai dirigenti della regione, con cui la mia amministrazione sta lavorando intensamente” ha dichiarato in un discorso alla Casa Bianca.

Oggi Biden si recherà a New Orleans, in Louisiana. Dopo aver incontrato le autorità locali sorvolerà le zone più colpite dall’uragano, come le cittadine di Laffite, Grand Isle, Port Fourchon e Lafourche Parish. In quest’ultima località, tra le più danneggiate, si fermerà a parlare con gli amministratori e i soccorritori per fare un punto della situazione.

Danni e vittime a New York

Le immagini arrivate dalle Grande Mela sono impressionanti, con la città piombata nel caos. Le stazioni della metropolitana sono state letteralmente invase dall’acqua, con vere e proprie cascate su treni e banchine. Centinaia i voli cancellati presso gli aeroporti LaGuardia e JFK.

Nella giornata di ieri, nell’arco di soli 60 minuti, sono caduti ben 80,01 mm di pioggia: la più grande quantità d’acqua mai registrata in città secondo Sky News. Il record precedente di 49 mm era stato raggiunto il mese scorso, dopo il passaggio della tempesta tropicale Henri. Il sindaco De Blasio ha affermato che la pioggia causata dall’uragano Ida è “qualcosa che non avevamo mai visto“.

Stesso scenario descritto dalla governatrice dello stato di New York Kathryn Hochul, che ha sottolineato: “Facciamo ancora fatica a capire la vera portata delle perdite e dei danni“. I collegamenti ferroviari, tranne quelli con Atlantic City, sono stati sospesi. Tra le 13 vittime registrate in città, almeno 8 sono morte negli scantinati allagati nel Queens, riporta la Cnn.

Mariangela Celiberti

Autore