Basta con le Regione che procedono in ordine sparso con regole diverse. È una delle novità nel piano vaccinale aggiornato dal governo Draghi, siglato assieme a Ministero della Salute, Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari), Aifa (Agenzia del farmaco) e Istituto Superiore di Sanità, una bozza che oggi andrà in Conferenza Unificata.
Stop infatti alla discrezionalità delle singole Regioni, che hanno provocato nelle ultime settimane scenari non uniformi a livello nazionale: col piano aggiornato si userà il criterio delle fasce d’età, con alcune ‘correzioni’. La priorità va agli over 80 ed a categorie professionali come il personale scolastico e le forze dell’ordine, alle quali si aggiungono 5 categorie per età e patologie.
Queste secondo le linee guida del piano le priorità nella vaccinazione dopo le già citate categorie: persone elevata fragilità (estremamente vulnerabili; disabilità grave); persone tra 70 e 79 anni; persone tra i 60 e i 69 anni; persone con comorbidità sotto i 60 anni, senza la gravità riportata per le persone estremamente vulnerabili; persone sotto i 60 anni.
Tra le modifiche apportate al vecchio piano approvato lo scorso 2 gennaio vi è, qualora le dosi di vaccino disponibili lo permettano, la possibilità di “vaccinare all’interno dei posti di lavoro, a prescindere dall’età, fatto salvo che la vaccinazione venga realizzata in sede, da parte di sanitari ivi disponibili, al fine di realizzare un notevole guadagno in termini di tempestività, efficacia e livello di adesione”.
Altra novità riguarda l’arruolamento di circa 63mila tra odontoiatri e dentisti, che su base volontaria potranno aggiungersi ai medici specializzandi e a quelli di famiglia per velocizzare le procedure di vaccinazione degli aventi diritto. I potenziali vaccinatori, considerati i 60mila odontoiatri, i 40mila specializzandi e i circa 60mila medici di famiglia, sono 160mila.
Archiviata, come noto, la ‘stagione’ di Domenico Arcuri a capo della campagna di vaccinazione e messa in soffitto l’idea delle ‘Primule’, l’impegno dell’esecutivo è quello di utilizzare strutture già esistenti, realizzare quindi almeno un grande centro di vaccinazione nei Comuni con più di 50 mila abitanti sfruttando stadi, palazzetti dello sport, parcheggi dei centri commerciali, centri congressi. Grande risalto sarà dato anche all’uso dei drive through della Difesa: quelli utilizzati ad oggi per i tamponi saranno riconvertiti per la vaccinazione.
Nella bozza del nuovo piano vaccinale c’è anche una svolta ‘anti-furbetti’. Nel testo che sarà portato in Conferenza delle Regioni e in Unificata scompare infatti come categoria prioritaria quella dei lavoratori essenziali: una mossa per prevenire i tentativi di prevaricazione da parte di alcune categorie. Al posto di queste categorie vi sono i soggetti definiti “altamente vulnerabili”, ovvero coloro che soffrono di patologie particolarmente critiche soprattutto perché correlate al tasso di letalità associata a Covid-19. Tra questi, secondo la bozza del governo, riceveranno il vaccino di Moderna o Pfizer i soggetti che soffrono di: malattie respiratorie, malattie cardiocircolatorie, malattie neurologiche, diabete, fibrosi cistica, malattie autoimmuni, patologie renali, malattie epatiche, grave obesità, HIV, trapianti di organo, sindrome di Down.
Con loro avranno priorità anche i familiari e i cosiddetti caregiver, coloro che forniscono un’assistenza continuativa ai pazienti in forma gratuita o a contratto.
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