Brusco risveglio stamani dall’amministratore delegato di Moderna Stephane Bancel che ritiene che i vaccini esistenti siano meno efficaci contro la variante Omicron e a suo giudizio ci vorranno mesi prima che le aziende farmaceutiche possano modificare gli esistenti o produrre altri vaccini specifici per la nuova variante. Lo ha dichiarato in un’intervista al Financial Times, nella quale ha parlato di un “calo sostanziale” dell’efficacia. Intanto l’Ema prova a rassicurare, spiegando che i vaccini restano lo strumento chiave.

La paura per gli effetti della nuova variante affonda le Borse asiatiche. Tokyo ha chiuso in calo dell’1,6% e Seul del 2,4%, Hong Kong dell’1,6% (ai minimi da maggio 2016). Giù anche i future su Wall Street, con il Dow Jones che cede l’1,2%. A Milano il Ftse Mib ha aperto in forte calo, così come le altre Borse europee. In netto calo anche il prezzo del petrolio.

L’alto numero di mutazioni di Omicron sulla proteina spike che il virus utilizza per infettare le cellule umane, e la rapida diffusione della variante in Sudafrica, suggeriscono che i vaccini attuali potrebbero essere modificati il prossimo anno spiega Bancel. “L’efficacia non può essere allo stesso livello avuto con la variante Delta”: e a detta dell’ad, è anche il parere di molti scienziati con i quali si è consultato. Inoltre ha spiegato che “Moderna e Pfizer non possono produrre miliardi di dosi la prossima settima, è matematicamente impossibile. Ma possiamo avere i miliardi di dosi entro l’estate? Sicuro”.

Per l’ex commissario della Fda, Scott Gottlieb, ora nel consiglio di amministrazione di Pfizer c’è invece “un ragionevole grado di fiducia nella protezione che l’attuale ciclo di vaccini può garantire con tre dosi”. Secondo la biochimica di BionTech Katalin Kariko, pioniera della tecnologia dell’mRna con cui sono stati prodotti i vaccini di Pfizer e Moderna in un’intervista “È improbabile che Omicron buchi il vaccino e dunque “no”, non è pessimista. E sottolinea che il vaccino “forse protegge dalla terapia intensiva.

L’Ema intanto prova a rassicurare. “Stiamo ancora valutando con attenzione”, ma se necessario, a causa della nuova variante Omicron “abbiamo i piani di emergenza. Siamo pronti per il peggio anche se speriamo per il meglio. I vaccini restano lo strumento chiave”. Sono le parole di Emer Cooke, direttrice esecutiva dell’Agenzia, nel suo intervento al Parlamento europeo, che ha aggiunto: “Sappiamo che i virus mutano e siamo preparati. Abbiamo in vigore delle linee guida che consentono alle compagnie farmaceutiche di avere un percorso accelerato” per i vaccini adattati alle varianti. Ma ha sottolineato: “Credo che dobbiamo essere molto cauti adesso, non sappiamo ancora se sia necessario”. Comunque è stato spiegato che serviranno 3 o 4 mesi.

Riccardo Annibali

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