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Virus Oropouche, arrivano le prime vittime in Brasile. Da giugno è in Italia: come si contrae e quali sono i sintomi

Arrivano le prime vittime del virus Oropouche. L’infezione virale tropicale trasmessa attraverso le punture di alcuni insetti che ha colpito fatalmente due persone in Brasile, la notizia è stata comunicata dal ministro della Salute brasiliano e i casi sono avvenuti nello stato di Bahia, nel nord-est del paese, e hanno riguardato due donne sotto i 30 anni, senza precedenti patologie, che mostravano sintomi simili a quelli della febbre dengue grave.
I casi di Virus Oropouche in Brasile
Una notizia particolarmente significativa poiché, come dichiarato dal ministero della Salute, “fino ad ora, nella letteratura scientifica mondiale, non esisteva alcuna documentazione di decessi attribuibili a questa malattia”. Un altro caso di decesso sospetto è attualmente in fase di indagine nello stato di Santa Catarina, nel sud del Brasile. Il virus si è diffuso notevolmente in Brasile, con l’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha già segnalato la presenza della febbre Oropouche in Bolivia, Colombia, Cuba e Perù. Quest’anno, sono stati riportati 7.236 casi in 20 dei 27 stati brasiliani. Inoltre, sei casi di trasmissione verticale del virus da madre a figlio sono sotto indagine, due dei quali hanno portato alla morte del feto e tre a malformazioni congenite come la microcefalia.
Virus Oropouche in Italia, come si contrae e quali sono i sintomi
Per quanto riguarda l’Italia, la malattia è stata registrata per la prima volta a giugno e ora dispone di un test diagnostico specifico, sviluppato dall’équipe dell’Unità di Bioemergenze dell’Asst Fatebenefratelli Sacco, guidata da Maria Rita Gismondo. I sintomi dell’infezione da virus Oropouche includono febbre alta, dolori articolari e muscolari, e rash cutaneo, dolore lombare, mal di testa, perdita di appetito, vomito, debolezza, e dolore alle articolazioni e agli occhi. Come precisato dal ministero della Salute italiano l’11 giugno 2024, il virus si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o zanzare, senza evidenze di trasmissione interumana. L’artropode vettore principale, il Culicoides paraensis, è presente solo in Sud e Centro America, e non in Europa, secondo l’ospedale Sacco di Milano.
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