È un vero e proprio dramma quello che stanno vivendo tanti cittadini di Casal di Principe: lì ci sono 200 case da demolire e altre 1700 che attendono una data certa. Praticamente un terzo del paese. Il motivo? Le loro case, costruite anche 30 anni fa su terreni agricoli privati, sono abusi edilizi. E ora scatta l’allarme: dove finiranno tutte queste famiglie? È questa la situazione che denuncia Valeria Vitolo del Coordinamento dei Comitati a Difesa del diritto alla casa della regione Campania.

La storia di Aniello Stabile, classe 1985, sposato con figli a carico è una di queste. “Non ha una qualifica né un lavoro: mantiene la famiglia con quel poco che gli arriva dallo Stato. Dal 2 settembre 2021 non avrà nemmeno più una casa: la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha emanato un ordine di demolizione per l’immobile che con sacrifici ha lentamente rifinito. Il sindaco di Casal di Principe Renato Natale non riuscirà a trovare un alloggio alternativo per Aniello e la sua famiglia”, racconta Valeria.

Aniello ha vissuto tutta l’infanzia con papà Tommaso, mamma Angelina ed i tre fratelli in uno scantinato nel palazzo della nonna. “Dormivamo tutti in una stanza, il bagno era nel cortile. C’erano pochi soldi ma tanto amore: mamma e papà non ci hanno mai fatto mancare nulla” racconta Aniello. “Nel 2000 la nonna è morta e gli zii ci hanno cacciati di casa, mamma e papà hanno deciso di investire i pochi risparmi che avevamo in un terreno alla periferia di Casal di Principe: papà voleva che darci un tetto sicuro dove metter su famiglia, senza la paura di essere cacciati di casa da un giorno all’altro. E poi…”, continua il racconto.

“Io e Rita ci siamo sposati nel 2015, dopo 8 anni di fidanzamento – continua con l’amore negli occhi Aniello – Dopo poco è arrivato il piccolo Tommaso: gli abbiamo dato il nome di mio padre perché speriamo che diventi un uomo tutto d’un pezzo, come il nonno”.

Pochi mesi fa arriva l’ordine di sgombero: Aniello non lavora, ha due figli piccoli e non sa dove andare. Si rivolge al sindaco Renato Natale. “L’amministrazione stanzia i fondi per rendere abitabile un bene confiscato alla camorra ma ci vuole qualche mese per terminare i lavori. Il giudice non vuole aspettare, non sente ragioni: il 2 settembre le ruspe arriveranno a Casal di Principe e demoliranno casa Stabile, sbattendo per strada due famiglie con 4 minori a carico”, dice Valeria.

“Il sindaco sta provando ad aiutare le famiglie Stabile, conosce la loro situazione economica e la fragilità che vivono” spiega Fabio Zippo Cipriano, referente per Caserta del Coordinamento dei Comitati a Difesa del Diritto alla Casa della regione Campania: “Ma il tempo stringe e se il governo Draghi non interverrà immediatamente per fermare le ruspe, altri 200 nuclei familiari finiranno per strada solo a Casal di Principe: dove metteremo questo esercito di senza tetto?”.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.