Domenica sera la delusione, ieri i silenzi, oggi l’affondo. La debacle politica del centrismo italiano, tra gli Stati Uniti d’Europa e Azione, alle elezioni europee sembra aver lasciato strascichi importanti. Nei partiti protagonisti delle due liste sono cominciate le riflessioni sul futuro del progetto libdem. Dopo il giallo sulla possibilità di dimissioni di Carlo Calenda, poi smentite repentinamente dal suo staff di Azione, in Italia Viva la tensione è aumentata. Tutto grazie a un commento al voto scritto da Luigi Marattin, esponente di punta della compagine renziana, che prova a lanciare un messaggio: serve cambiare qualcosa, ma anche qualcuno, perché così non funziona. Una nota che però ha trovato una risposta dura da parte della coordinatrice nazionale di Iv, Raffaella Paita, fedelissima di Matteo Renzi.

Italia Viva, Marattin prova a guardare oltre Renzi

Nel suo lungo post, Marattin ha predicato cautela dopo il fallimento della lista Stati Uniti d’Europa alle elezioni. “Come cambia in fretta il ‘dibattito’ pubblico italiano. Da ‘al centro c’è una prateria’ siamo passati nel giro di poche ore alle pietre tombali su ogni speranza di costruire un’offerta politica liberal-democratica capace di riconciliare gli italiani con la politica e l’Italia con il mondo globalizzato. Tutti già qui a scegliere tra Meloni e Schlein, perché altro non è possibile, concepibile, auspicabile”, scrive il deputato. Subito dopo, però, un messaggio abbastanza chiaro: “Ma ad essere finita, indiscutibilmente stavolta, è solo una fase – piuttosto lunga e bellissima – a cui tutti noi dobbiamo essere infinitamente grati ma che con i risultati di domenica ha raggiunto il suo compimento”. Bisogna voltare pagina, quindi, per Marattin.

Il rinnovamento del partito

“Abbiamo bisogno di ricostruire un partito, fatto di organizzazione e organismi dirigenti che funzionano. Abbiamo bisogno di ricostruire una prospettiva politica stabile, che nell’arco dei prossimi tre anni non può che riprendere da dove – con un errore tra i più gravi della storia della politica italiana – fu interrotta nell’aprile 2023 con la sciagurata fine del Terzo Polo. Sperando che tutti i compagni di viaggio, nelle loro rispettive comunità, riconoscano che una fase è definitivamente finita e che è il momento di andare oltre”, continua il deputato di Italia Viva. E qui si smarca, almeno sulla carta, dai fedelissimi renziani – oltre che proprio da Matteo Renzi – che anche in queste ore hanno accusato apertamente Calenda di aver distrutto il progetto del Terzo Polo. Marattin non indica chiaramente nel leader di Azione l’unica causa della rottura, ma allo stesso tempo lancia un appello a chi nel partito azionista vuole andare oltre.

Nella serata di ieri, Renzi, mai nominato direttamente da Marattin nel suo post, ha aperto alla possibilità di un nuovo congresso per aprire una fase nuova. E Marattin ne parla: “Il Presidente Nazionale ieri ha annunciato l’intenzione di chiedere all’Assemblea Nazionale un congresso straordinario per l’autunno per il rinnovo della carica di guida del partito. Attenderemo, quindi, le decisioni dell’organo di governo del partito e poi magari ne riparleremo”. Per poi concludere: “Nel frattempo, a tutti quelli che non si vogliono rassegnare a scegliere tra Schlein e Meloni, a tutti quelli un po’ acciaccati da questi ultimi mesi difficili, ricordiamo un motto al quale la comunità di Italia Viva è da sempre legata: al passato grazie, al futuro si“. Un claim usato molto da Renzi, sia in passato sia in questa campagna elettorale, ma che ora potrebbe essere usato contro di lui.

Paita attacca Marattin

Il post di Marattin, e soprattutto il suo messaggio, non è passato inosservato dentro Italia Viva. I tanti militanti e sostenitori di Iv presenti sul social X lo hanno letto. A lasciare il suo commento, però, è stata anche Paita, che seppur indirettamente ha tirato diverse frecciate in direzione del deputato. “Caro Luigi, no, non finisce nulla. Perché è appena iniziata la nostra sfida” esordisce la senatrice renziana, che aggiunge: “Come dimostra anche stamattina l’elezione di Vittoria Nallo in regione Piemonte, fortemente sostenuta da quasi tutto il gruppo dirigente del nostro partito. Quasi“. È questa la prima critica che Paita sembra lanciare a Marattin, lo scarso impegno per sostenere i candidati in corsa in queste elezioni. Un’accusa che ritornerà anche successivamente.

Le critiche al deputato di Iv

“Ho idee diverse da te su altro – continua Paita – Per me il partito è una comunità in cui quando ci viene chiesto di correre si mette la faccia e non si scappa dai propri impegni. Io l’ho fatto, mettendoci faccia e cuore: sarebbe stato bello l’avessero fatto tutti quelli a cui Matteo l’ha chiesto. Un partito e una comunità in cui si fa campagna elettorale fino all’ultimo giorno, stando fino all’ultimo giorno in pista, non in spiaggia“, aggiunge la coordinatrice di Iv. Altra pesante accusa. “In cui non si mette sullo stesso piano chi come Calenda ha rotto il terzo polo e chi come noi ha cercato di ricucire – prosegue Paita – Dove chi prende duecentomila voti di preferenza candidandosi per dare una mano alla propria comunità viene ringraziato. E dove si rispetta il lavoro degli altri. Sarà un piacere confrontarsi sulle nostre idee di futuro. Io ne ho di forti e libere. E dopo avere corso, rispettato la mia comunità, incoraggiato e sostenuto tutti quelli che volevano dare una mano sono pronta al confronto ma non a tacere”.

Paita sembra un fiume in piena contro Marattin, accusato di non aver ringraziato pubblicamente Renzi per il suo impegno in prima persona, come tutti gli altri esponenti più vicini all’ex premier. E poi di essersi smarcato dalla narrazione della cerchia di Iv riguardo le responsabilità uniche – ovviamente di Calenda – per la rottura del Terzo Polo. Un segnale inaccettabile per Paita che ha pubblicamente espresso la linea della dirigenza renziana, impegnata a difendere il proprio leader. Come confermato dall’appoggio proprio a Paita di un’altra parlamentare di Italia Viva, Maria Chiara Gadda. “In politica c’è chi si spende per una comunità, – io ho cercato di farlo come se fossi candidata, in prima linea a fianco di Renzi, Paita e gli altri nostri candidati – e chi ha fatto una campagna aspettando lungo il fiume per vedere cosa sarebbe successo. La Politica è altro, non è solo dire le cose perfette (forse) ma è anche cuore ed empatia. Io sceglierò sempre chi si batte a viso aperto e in modo generoso, rispetto a chi deve ringraziare tanto ma pensa di essersi fatto solo da sé”, ha attaccato Gadda, sempre rivolta a Marattin.

Marattin non si è però scomposto e sembra pronto a “ringraziare il passato, per dire sì al futuro”. Il congresso di Italia Viva non è neanche stato indetto, ma già si avvicina.