Zelensky non va leggero contro i paesi europei che continuano ad acquistare petrolio russo: “Bisogna smetterla di sponsorizzare la macchina bellica russa” acquistando petrolio e gas”. Sono “soldi sporchi del sangue di altre persone” ha detto il presidente ucraino in un’intervista alla Bbc. Zelensky ha chiamato in causa soprattutto la Germania e l’Ungheria, accusandole di bloccare gli sforzi per un embargo sulle vendite di energia, da cui la Russia dovrebbe guadagnare oltre 300 miliardi di dollari quest’anno.

“Alcuni dei nostri amici e partner capiscono che ora è un momento diverso, che non è più una questione di affari e denaro, ma è una questione di sopravvivenza” ha detto Zelensky che da Washington riceverà a breve nuove forniture militari per un valore di 800 milioni di dollari. Armi dirette nell’est sotto attacco. Ieri intanto ci si è occupati di rammendare i rapporti con la Francia, dopo la sparata di Zelensky contro il presidente francese Emmanuel Macron criticato per non aver mai pronunciato la parola “genocidio” a proposito delle stragi russe in Ucraina, come se la parola, peraltro impropria, dovesse essere anche imposta come obbligatoria. Macron e Zelensky si son parlati ieri al telefono e “hanno convenuto di riparlarsi più a lungo”, ha fatto sapere l’Eliseo. Putin intanto fa la parte di chi non si preoccupa di perdere acquirenti e dice: “Dobbiamo garantire la costruzione di nuovi oleodotti e gasdotti dai giacimenti della Siberia occidentale e orientale e accelerare l’attuazione di progetti infrastrutturali – ferrovie, oleodotti, porti – che consentiranno di reindirizzare le forniture di petrolio e gas dall’Ovest verso i promettenti mercati del sud e dell’est già nei prossimi anni”. Dice che in in una prospettiva futura serve anche «preparare insieme alle compagnie petrolifere e del gas il piano di espansione delle infrastrutture di esportazione verso l’Africa, l’America Latina e l’Asia-Pacifico».

Kiev smentisce che Mosca abbia preso il controllo del porto di Mariupol.: «La città rimane ucraina e difesa dai nostri militari». «A Mariupol i corridoi umanitari sono quasi inesistenti, perché i militari russi non informano le persone chiuse nei rifugi. L’unico modo per uscire e andare in Crimea o Russia, dove alla frontiere alcuni ci dicono di essere stati umiliati e costretti a stare nudi di fronte ai soldati. Nella città manca cibo e continuano il saccheggio dei negozi mentre molti sono stati costretti a bere acqua di neve. I primi a morire sono i bimbi più piccoli, per la fame». Lo hanno raccontato all’Ansa alcuni rifugiati di Mariupol, giunti a Dnipro da una settimana. Il governo ucraino ha respinto le accuse di Mosca di aver bombardato villaggi in territorio russo vicino al confine. Kiev fa sapere che i servizi russi starebbero applicando un piano per effettuare attacchi terroristici al fine di alimentare un’isteria anti-ucraina in Russia». L’intelligence ucraina ha diffuso i dati personali, compresi gli indirizzi di casa e la composizione della famiglia, di due comandanti russi, Valery Solodchuk e Alexander Dvornikov.