Le porte dell’accoglienza per i profughi afghani si sono aperte questa mattina alle cinque a Napoli. Sono 87 le persone arrivate al Covid Residence dell’ospedale del Mare del capoluogo campano, tra cui almeno una decina di bambini.

Donne e uomini giunti ovviamente stanchi e provati dal lungo viaggio che li ha portati da Kabul all’Italia, lontani dall’incubo del regime talebano. Il volo dalla capitale afghana li ha condotti prima a Fiumicino, dove hanno fatto un primo scalo, e poi a Napoli in autobus.

A Ponticelli, nella struttura messa a disposizione dell’Asl Napoli 1 Centro, gli 87 profughi effettueranno il periodo di quarantena e successivamente saranno smistati in Centri di accoglienza della rete Sai presenti sul territorio regionale.

La gran parte degli 87 ospiti sono personale che negli ultimi anni ha collaborato con gli italiani impegnati nella missione in Afghanistan: per loro restare nel Paese sarebbe stato un rischio altissimo, sottoposti a possibili rappresaglia da parte degli “studenti coronaci”.

Inizialmente in Campania dovevano essere indirizzate solo cinque famiglie, circa trenta persone, ma col ponte aereo da Kabul che non si è mai interrotto in questi giorni le richieste sono aumentate. Per questo il Covid Residence sorto a pochi passi dall’Ospedale del Mare di Ponticelli, che nei piani iniziali avrebbe ospitato i profughi in due piani, è stato invece completamente adibito all’accoglienza e alla quarantena per i cittadini in fuga dall’Afghanistan.

In giornata è prevista il trasferimento di altre 40 persone: la struttura, secondo quanto certificato dall’Asl, potrà ospitare un numero massimo di 168 posti letto.

Redazione

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