Non c’è ancora un testo ufficiale, ma l’accordo di principio è stato trovato. I rappresentanti permanenti dei 27 paesi europei hanno trovato un’intesa per usare gli extraprofitti dei beni russi congelati in Europa per aiutare l’Ucraina. Il via libera è arrivato dagli ambasciatori Ue durante la riunione Coreper. Non sono fondi, quelli dei profitti degli asset russi, che stravolgeranno le sorti della guerra, con ogni probabilità, ma permetteranno agli europei di rifornire Kiev in maniera abbastanza regolare con soldi che non escono direttamente dalle casse dei singoli paesi.

Profitti dei beni russi in Europa per aiutare l’Ucraina, l’accordo tra ambasciatori Ue

I fondi derivati dagli extraprofitti sugli asset russi per il 90% andranno quindi a sostenere la difesa ucraina. Il testo ha ancora bisogno di limature ma sulla misura in sé i 27 sono stati d’accordo. Secondo le prime informazioni trapelate da fonti diplomatiche, la quota destinata alle centrali di deposito, cioè Euroclear in Belgio e Clearstream in Lussemburgo, per la gestione dello strumento è stata ridotta allo 0,3%. Cioè in sostanza la commissione per queste centrali per rilasciare i titoli. Euroclear detiene circa 190 dei 210 miliardi di euro in titoli di proprietà della Banca centrale russa da cui sono stati bloccati dopo l’invasione. Le discussioni dei 27 riguardavano proprio queste commissioni, all’inizio la quota richiesta sul totale dei proventi era del 13%, anche perché le centrali volevano cautelarsi su possibili cause internazionali della Russia.

Il Belgio ha poi garantito che l’intera imposta che Euroclear versa al paese sarà usata per aiutare l’Ucraina, ma ha anche spinto gli altri paesi europei che detengono fondi russi congelati, come Germania e Francia, a fare lo stesso, anche se con ammontare diversi e molto inferiori.

In totale si potrebbe trattare di circa 3 miliardi ogni anno che saranno utilizzati per fornire armi a Kiev e la ripresa del paese dopo l’invasione. E la prima tranche, il primo bonifico, potrebbe partire entro luglio.

Fondi russi congelati per aiutare l’Ucraina, le reazioni europee

Dalle istituzioni europee le reazioni sono state molte e tutte soddisfatte. Il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni su X ha scritto: “Via libera alla proposta di utilizzare i profitti straordinari degli asset russi congelati. Più fondi alla difesa ucraina”. Anche il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis ha commentato la notizia, parlando di “grande progresso”. “Gli ambasciatori presso l’Ue hanno concordato il prossimo passo sull’utilizzo dei profitti derivanti dai beni russi congelati per sostenere l’Ucraina. Una volta formalizzato, dobbiamo far arrivare i fondi all’Ucraina il prima possibile. Il primo miliardo di euro dovrebbe essere trasferito entro l’estate, principalmente per il sostegno militare. La Russia pagherà direttamente per i suoi crimini”, scrive Dombrovskis, dando anche una tempistica semi ufficiale.

A stretto giro anche Ursula von der Leyen ha parlato. “Accolgo con favore l’accordo politico di oggi sulla nostra proposta di utilizzare i proventi delle attività russe immobilizzate per l’Ucraina. Non potrebbe esserci simbolo più forte e utilizzo migliore per quei soldi che rendere l’Ucraina e tutta l’Europa un posto più sicuro in cui vivere”, ha scritto la presidente della Commissione Ue su X.