Altro che amnistia generale per tutti quelli che, negli anni della guerra, avevano combattuto contro di loro, o avevano lavorato per gli occidentali. I talebani a tre giorni dalla conferenza stampa in cui avevano mostrato il loro più ‘moderato’, mostrano il loro volto più feroce, da tagliagole, andando a caccia “casa per casa” dei collaborazionisti del vecchio governo.

Un rapporto confidenziale stilato dal RHIPTO Norwegian Center for Global Analyses, organizzazione no-profit norvegese che si occupa di fornire all’ONU consulenze in ambito di intelligence, ha confermato infatti le diverse testimonianze che parlano di perquisizioni e controlli nelle case degli ex funzionari del governo e di civili che avrebbero collaborato col precedente governo.

Nel rapporto norvegese si evidenzia che il movimento islamico stia stilando una “lista prioritaria” di persone da arrestare che cercano “casa per casa”, minacciando di uccidere i loro familiari se non si consegneranno spontaneamente al nuovo regime. 

Un grave pericolo testimoniato da un episodio che colpisce anche l’informazione. L’emittente tedesca Deutsche Welle ha annunciato sul proprio sito che i talebani, alla ricerca di un giornalista che lavora per Deutsche Welle, hanno ucciso un suo parente e ne hanno e ferito gravemente un altro a colpi d’arma da fuoco.

L’identità del giornalista preso di mira dai talebani, che risiede in Germania, non è stata rivelata. Altri membri della sua famiglia fortunatamente sono riusciti a scappare alla ‘caccia’ dei talebani. 

L’identità del giornalista preso di mira, che ora risiede in Germania, non è stata specificata. Diversi altri membri della sua famiglia sono riusciti a fuggire in extremis mentre i talebani andavano di porta in porta per catturarli.

“L’omicidio di un parente di uno dei nostri redattori da parte dei talebani è incredibilmente tragico e illustra il grande pericolo in cui si trovano tutti i nostri dipendenti e le loro famiglie in Afghanistan”, ha commentato Peter Limbourg, direttore generale di Deutsche Welle, in una dichiarazione.  “È evidente che i talebani stanno già effettuando operazioni organizzate alla ricerca di giornalisti, sia a Kabul che nelle province”, ha aggiunto, “il tempo sta finendo”.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.