Emessi 52 provvedimenti di misura cautelare
Agenti arrestati dopo torture ai detenuti, Salvini con i poliziotti: “Così è il caos, ci vuole più rispetto”
“Giovedì sarò personalmente a Santa Maria Capua Vetere per portare la solidarietà, mia, della Lega e di milioni di italiani, a donne e uomini della Polizia Penitenziaria”. Matteo Salvini sta dalla parte dei poliziotti in merito alla vicenda che questa mattina all’alba ha visto la notifica di 52 provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di altrettanti membri del Corpo di Polizia Penitenziaria per i reati di tortura, violenza privata e abuso di autorità.
“Donne e uomini in divisa – ha proseguito Salvini – che, fra mille difficoltà, carenze di organico e dotazioni, fanno un lavoro difficile e insostituibile. Da oggi purtroppo si rischia il caos in tutte le carceri italiane”. E ancora: “Si è innocenti fino a prova contraria, però a me piacerebbe che ci fosse più rispetto per il lavoro delle forze dell’ordine”.
I fatti risalgono allo scorso 5 aprile quando nel carcere casertano esplose la protesta di oltre 150 detenuti dopo la notizia che uno di loro era risultato positivo al coronavirus. Protesta domata a notte fonda dall’intervento della polizia penitenziaria e delle forze dell’ordine. Nei giorni successivi sono state diverse le denunce dei familiari dei detenuti sulle violenze commesse dagli agenti. “Li sono andati a picchiare cella per cella” ha raccontato una donna. Uno di loro, scarcerato dopo qualche giorno, mostrò le foto delle presunte violenze presenti sul suo corpo.
Tra le altre, una misura interdittiva emessa dal gip di Santa Maria Capua Vetere è stata notificata al provveditore delle carceri della Campania Antonio Fullone. Disposti gli arresti domiciliari per Gaetano Manganelli, ex comandante dell’istituto penitenziario casertano, adesso nel carcere di Napoli-Secondigliano, e per Pasquale Colucci, comandante del nucleo traduzioni e piantonamenti.
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