Sono diciotto i carabinieri della Compagnia di Codogno, il piccolo centro della provincia di Lodi risultato il primo focolaio di coronavirus in Italia, in isolamento domiciliare in via precauzionale dopo aver partecipato a una riunione conviviale con un loro collega in congedo, risultato positivo al virus.

L’incontro, stando a quanto emerge, è avvenuto lo scorso 17 febbraio in caserma. I 18 carabinieri, non appena venuti a conoscenza del caso di positività del carabiniere pensionato, hanno segnalato il caso alle autorità sanitarie competenti che ne hanno disposto l’isolamento.

LE VITTIME IN ITALIA – Sono salite a 12 le vittime da coronavirus in Italia. Il dato è stato fornito dal Commissario straordinario Angelo Borrelli durante la consueta conferenza stampa sull’emergenza sanitaria: l’ultimo caso è legato al decesso di un paziente 70enne, cittadino lombardo, morto però in Emilia Romagna. L’uomo, ha spiegato il capo della Protezione civile, “era già affetto da importanti patologie pregresse” e proveniva da uno dei Comuni della “zona rossa” lombarda. L’ultima vittima era stata ricoverata prima all’ospedale di Piacenza, poi trasferito in terapia intensiva a Parma.

I CONTAGIATI – Il numero di contagiati è invece salito a 374. Il dato tiene conto delle 11 vittime accertate e del ricercatore guarito e dimesso dallo Spallanzani. Sono 23 le province italiane in cui si sono registrati casi di coronavirus, ha spiegato Borrelli in conferenza. Le regioni interessate sono dieci: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Toscana, Trentino Alto Adige, Liguria, Sicilia, Marche, Lazio.

GUARITA TURISTA CINESE ALLO SPALLANZANI – Arrivano intanto buone notizie da Roma. È infatti guarita dal coronavirus anche la turista cinese contagiata ricoverata allo Spallanzani di Roma da fine gennaio. A darne notizia è stato l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, sottolineando che la donna è stata, insieme al marito, il primo caso in Italia. Anche l’uomo in ottime condizioni.

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