Il Comune di Milano ha deciso di attribuire a Francesco Saverio Borrelli l’Ambrogino d’oro alla memoria, cioè il premio più importante per un cittadino milanese, che viene assegnato tutti gli anni il 7 dicembre, giorno di Sant’Ambrogio. Francesco Saverio Borrelli è l’ex Procuratore di Milano che ha realizzato, coordinato e diretto l’intera operazione “Mani pulite” che, tra il 1992 e il 1994, ha prodotto migliaia di imputati, centinaia di arrestati e di nuovo migliaia di assolti.

L’inchiesta ha provocato anche molti suicidi. Soprattutto tra i milanesi. Quarantuno in tutto, tra i quali quello celebre del presidente dell’Eni Gabriele Cagliari, socialista, che si tolse la vita in carcere dove era illegalmente detenuto. Francesco Saverio Borrelli è il magistrato che impedì che il governo italiano concedesse un salvacondotto a Bettino Craxi, per curarsi in Italia, quando era morente. Bettino Craxi è stato un illustre cittadino di Milano. È stato un italiano molto illustre, che ha servito il suo Paese da presidente del Consiglio e da leader del partito socialista, e ha ottenuto dei grandi successi portando l’Italia tra le grandi potenze industriali.

È stato accusato, senza prove, di molti reati e di avere raccolto un tesoro personale che nessuno è riuscito mai a trovare. Perché non c’era. Personalmente sono stato sempre un anti-craxiano. Sempre. Ma la scelta di schiaffeggiare Craxi e la grandiosa tradizione socialista che rappresenta, assegnando l’ambrogino a Borrelli, suscita in me un sentimento di stupore e indignazione.

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Giornalista professionista dal 1979, ha lavorato per quasi 30 anni all'Unità di cui è stato vicedirettore e poi condirettore. Direttore di Liberazione dal 2004 al 2009, poi di Calabria Ora dal 2010 al 2013, nel 2016 passa a Il Dubbio per poi approdare alla direzione de Il Riformista tornato in edicola il 29 ottobre 2019.