Dopo aver perso la moglie a seguito di una grave malattia, ha scelto di risposarsi con la sua badante. È accaduto ad un signore quasi 90enne, e da poco vedovo, che ha scelto di unirsi nuovamente in matrimonio con la donna che aveva assistito la sua compagna di vita poco prima di morire. La notizia viene riportata dal Messaggero, che aggiunge come l’anziano sia apparso “perfettamente consapevole della propria decisione e delle conseguenze patrimoniali che tale scelta ha nell’ambito della famiglia”, anche davanti al giudice.

La famiglia lo porta in tribunale: “Un escamotage della donna”

È stata infatti la famiglia dell’uomo, in primis sorelle e nipoti, che non avevano avuto modo di apprendere la sua volontà fino al momento della comunicazione delle partecipazioni alla cerimonia, a portare il caso davanti al tribunale civile di Perugia, convinti che il tutto fosse “un escamotage della donna, molto più giovane – di 56 anni -, per raggiungere scopi personali non contemplati dal vincolo coniugale” e adducendo come motivazione la sua sordità.

La decisione del giudice

L’opposizione al matrimonio non ha però avuto successo. La richiesta infatti avrebbe avuto possibilità di essere accolta solo in caso “di causa che osti alla celebrazione”. Quindi, per insussistenza delle condizioni necessarie per contrarre matrimonio elencate dagli articoli dall’84 all’89 del codice civile: minore età, infermità di mente, parentela stretta tra i futuri coniugi o vincolo matrimoniale ancora valido. “La circostanza della mancata preventiva comunicazione, da parte del loro congiunto ai suoi parenti, dell’intenzione di contrarre matrimonio, rientra nell’ambito dei profili comportamentali della persona”. Discrezionali, e dunque liberi. Forse ora sì, sarà per sempre.

Redazione

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