C’è anche l’obbligo per le Pubbliche amministrazioni di sviluppare sistemi per favorire lo smartworking nella bozza, provvisoria, del decreto Semplificazioni su cui lavora il governo da settimane e che giovedì dovrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri. Nel testo che circola in queste ore anche norme per favorire gli investimenti pubblici che prevedono “l’affidamento diretto o in amministrazione diretta per lavori, servizi e forniture di importo inferiore a 150.000 euro”.

SMART WORKING E AUTOCERTIFICAZIONI DA MOBILE – Nel testo, come accennato, c’è l’obbligo per le Pubbliche amministrazioni di sviluppare i propri sistemi con modalità idonee a consentire l’accesso da remoto ai propri dipendenti e favorire così il lavoro agile (smartworking).

Autocertificazioni, istanze e dichiarazioni direttamente da mobile tramite AppIO. Questo prevede ancora la bozza che contiene diverse norme per il sostegno e la diffusione dell’amministrazione digitale. Si prevede l’accesso a tutti i servizi digitali della p.a. tramite SPID e CIE e tramite AppIO su mobile (obbligo per le amministrazioni di offrire i servizi anche in modalità digitale e su mobile).

AFFIDAMENTO DIRETTO – Incentivazione degli investimenti pubblici durante il periodo emergenziale in relazione all’aggiudicazione dei contratti pubblici sotto soglia. E’ quanto prevede una bozza, ancora provvisoria, del decreto semplificazioni. La norma transitoria, ha efficacia limitata alle procedure avviate fino al 31 luglio 2021, e prevede solo due modalità di affidamento dei contratti pubblici: l’affidamento diretto o in amministrazione diretta per lavori, servizi e forniture di importo inferiore a 150.000 euro; l’applicabilità della procedura negoziata senza bando con consultazione di almeno cinque operatori per tutte le altre procedure, nel rispetto di un criterio di rotazione degli inviti, con individuazione degli operatori in base a indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici. Il Dl riserva la gara vera e propria solo alle opere sopra i 5 milioni di euro.

ACCELERAZIONE PROCEDURE VIA – Tra i punti anche la semplificazione e accelerazione della procedura di Via. “L’attuale normativa prevede tempi di durata della procedura Via molto lunghi (pre-screening 8 mesi circa, valutazione Via 20 mesi circa, fase di consultazione 15 mesi circa, provvedimento unico ambientale circa 28 mesi) che, nella realtà, diventano ancora più lunghi arrivando a toccare anche punte estreme di 10 anni circa. Abbattere i tempi di durata del procedimento è, pertanto, la prima necessità”, si legge nel testo della bozza.

ABUSO D’UFFICIO E CERTIFICATO ANTIMAFIA – Il Dl Semplificazioni interviene anche sull’articolo 323 del Codice penale sull’abuso d’ufficio, di fatto limitando ai soli casi di dolo la responsabilità dei funzionari pubblici e solo per le azioni, e non le omissioni. Inoltre l’abuso sarà circoscritto attribuendo rilevanza alla violazione, da parte del pubblico ufficiale, di “specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da atti aventi forza di legge”. Nella bozza è prevista per un anno la procedura d’urgenza per il rilascio della certificazione antimafia.

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