Il premier Draghi ha anticipato che lo farà "come mio figlio"
AstraZeneca: Figliuolo e Curcio vaccinati come BoJo, Merkel pronta
Dopo l’annuncio del Presidente del Consiglio Mario Draghi oggi è il turno del commissario all’emergenza covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo e del capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, che si sottoporranno alla somministrazione del vaccino AstraZeneca. La vaccinazione è prevista alle 10:00 di oggi alla città militare della Cecchignola a Roma. La struttura commissariale sottolinea in una nota che Figliuolo e Curcio “si sottoporranno al vaccino Astrazeneca contro il Covid19, nell’ambito della regolare programmazione vaccinale”.
Il preparato di Oxford è stato reintegrato nella campagna vaccinale dopo uno stop di quattro giorni. Le vaccinazioni sono ripartite ieri alle 15:00, non in tutte le Regioni. La sospensione, lunedì 15 marzo, a causa di alcuni “eventi gravi avversi” in persone che avevano ricevuto da poche ore o da pochi giorni il vaccino. Casi di trombosi. L’Agenzia Europea del Farmaco, in una conferenza stampa giovedì 18 marzo, è tornata a rassicurare sulla sicurezza del preparato, garantendo su un continuo monitoraggio.
Anche il premier britannico Boris Johnson ha ricevuto a Londra, ieri, la prima dose del vaccino anti-covid. Il Regno Unito non ha mai sospeso le inoculazioni. Ieri tra AstraZeneca e Pfizer sono state somministrate 647.378 dosi: è record, pari a l’1% della popolazione. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha dichiarato che “mi lascerei vaccinare con AstraZeneca ma vorrei aspettare che sia il mio turno”. Il primo ministro francese Jean Castex, come annunciato ha ricevuto la sua dose ieri. Parigi ha disposto il preparato di Oxford solo agli over 55. La Finlandia ha intanto sospeso le somministrazioni, nonostante le rassicurazioni dell’Ema. La Danimarca attenderà un’altra settimana prima del reintegro. La Spagna ripartirà mercoledì.
Le disdette, in Italia, sono al 5-10% dopo i timori sollevati da questa marcia indietro nei cittadini. Solo una piccola parte dunque ha rinunciato al vaccino. Quattro giorni di stop hanno fatto saltare 200mila somministrazioni in tutta Italia. Un ritardo che dovrebbe rientrare in due settimane. Sono le regioni – alcune riprenderanno oggi altre lunedì – a decidere se inserire chi era prenotato tra il 16 e il 18 marzo tra coloro che sono in lista nelle successive due settimane o se scalare in avanti di quattro giorni tutte le prenotazioni. Quel che è certo è che chi viene riconvocato e non si presenta all’appuntamento, scalerà in fondo alla fila e sarà vaccinato per ultimo.
L’obiettivo è di arrivare ad aprile a vaccinare 500mila persone al giorno. Più del doppio rispetto a prima dello stop. “La campagna può ora entrare nel vivo anche perché ad aprile un quarto vaccino si renderà disponibile”, ha detto il direttore della prevenzione del ministero della Salute Giovanni Rezza. Il monodose Johnson & Johnson, che nel secondo trimestre dovrebbe consegnare all’Italia 7, 3 milioni di dosi e che potrebbe essere distribuito nelle farmacie, dovrebbe arrivare in Italia a partire da metà aprile.
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