Niente incontri pubblici a rischio e scorta rafforzata a Nicola Gratteri, capo della Procura di Catanzaro. E’ quanto deciso dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica riunitosi in Prefettura nella cittadina calabrese. Come confermato all’Adnkronos, da qualche giorno sono state blindate le finestre dell’ufficio del magistrato originario di Gerace (Reggio Calabria), aumentati i sistemi di sorveglianza e fornite auto corazzate per eventuali attentati con bombe.

Su Facebook Nicola Morra, senatore del Movimento 5 Stelle e a capo della Commissione parlamentare Antimafia, scrive: “Emblematica, sempre in terra crotonese, l’intercettazione raccolta nell’indagine “Malapianta” del maggio scorso. “Guaglio’, uno di questi…uno…’na botta…uno di questi è ad alto rischio ogni secondo! Un morto che cammina! Ma lui lo ha detto. Pare che non lo ha detto! Io lo so che cammino con la morte sempre sulle spalle! Eh…Falcone come è stato. Quando ha superato il limite, se lo sono cacciato!”. E questa volta, forse, per quel sistema di malaffare, Nicola Gratteri il limite lo ha ampiamente superato”.

“Ieri ed oggi – prosegue – quanti organi di informazione hanno scritto o comunicato di questo grave allarme sull’incolumità del procuratore Gratteri? Veniamo distratti dalle pantomime grottesche dei citofonisti d’assalto, dalle polemiche tradizionalmente ricorrenti su Sanremo, ma dobbiamo rimuovere quanto sta, faticosamente, avvenendo in Calabria. Magistrati trasferiti ed indagati, poliziotti e carabinieri infedeli allo Stato arrestati, scorta ulteriormente rafforzata a Gratteri, ma tutto va bene nella punta dello stivale. E poi ogni tanto ci dicono che la ‘ndrangheta è diventata la mafia più potente al mondo! Che seccatura”.

IL CASO LUPACCHINI – Porte chiuse al Consiglio superiore della magistratura per l’udienza cautelare che dovrà esprimersi sulla richiesta di trasferimento d’ufficio per il procuratore generale di Catanzaro Otello Lupacchini dopo la richiesta avanzata nei giorni scorsi dal procuratore generale della Cassazione, Giovanni Salvi, e dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che hanno fatto partire l’azione disciplinare. Tra le incolpazioni contestate a Lupacchini quella di avere delegittimato l’operato del procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri con alcune dichiarazioni in un’intervista televisiva sull’operazione anti Ndrangheta ‘Rinascita-Scott’. Il collegio disciplinare si è riunito questa mattina in camera di consiglio e ha deciso di negare la pubblicità dell’udienza, chiesta dall’avvocato Ivano Iai, che difende Lupacchini.
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