Gruppi di No Vax e No Green Pass domani potrebbero bloccare stazioni ferroviarie in oltre cinquanta città italiane. È la minaccia mersa da un gruppo Telegram, “Basta Dittatura”, che ha per logo una svastica coperta dalla scritta “Dittatura Covid”. Oltre 40mila gli iscritti. È uno di quei gruppi dove negli ultimi giorni stanno circolando indirizzi e numeri di cellulare di giornalisti, esperti, infettivologi e politici la cui colpa è fomentare proprio la fantomatica dittatura sanitaria.

Stando all’ultimo bollettino in Italia, dall’inizio dell’emergenza covid-19, sono morte 129.221 persone. La campagna vaccinale ha condotto 77 milioni e 532mila somministrazioni per un totale di 37 milioni e 690mila persone vaccinate, oltre il 69% della popolazione over 12 anni. La variante Delta ha determinato una nuova ondata di contagi, perché più trasmissibile, contenuta grazie proprio ai preparati anti-covid. E da domani l’obbligo del Green Pass sarà esteso ad altri luoghi e servizi pubblici.

Da mercoledì 1 settembre la Certificazione che attesta la vaccinazione, un tampone negativo nelle ultime 48 ore e la guarigione negli ultimi sei mesi diventerà obbligatoria per trasporti a lunga percorrenza come treni, navi, aerei e autobus – e quindi su Intercity, Intercity Notte e Alta Velocità, cioè tutte le Frecce di Trenitalia e Italo. Niente certificazione verde obbligatoria, invece, per i treni regionali, anche se questi effettuano servizio tra regioni diverse.

Non è quindi casuale la convocazione della protesta sul gruppo Telegram, in 54 città, all’indomani delle aggressioni ai danni dell’infettivologo Matteo Bassetti, di un giornalista di La Repubblica e delle minacce al ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Sul gruppo Telegram è stato diffuso il volantino: “Non ci fanno partire con il treno senza il passaporto schiavitù? Allora non partirà nessuno”. Appuntamento alle 14:30, mezz’ora per entrare negli scali ferroviari per restarci “fino a sera”. La firma, o rivendicazione: “Organizzato dal popolo autogestito, pacifico”.

Niente di tutto questo è stato naturalmente autorizzato. E non sono state autorizzate neanche tutte le altre manifestazioni previste nei giorni a seguire – tranne domenica 5 settembre, “giorno di riposo” – con presidio presso i Palazzi delle Regioni giovedì 2 settembre, Presidio “Sedi Leccaculo Canali Manipolazione” venerdì 3 settembre, Proteste in tutta Italia sabato 4 settembre, Sciopero e tutti al Parlamento lunedì 6 settembre.

“Se qualcuno domani arrecherà disagi alla circolazione ferroviaria bloccando le stazioni, andrà incontro ad una denuncia per interruzione di pubblico servizio – ha scritto in un tweet il sottosegretario al ministero dell’Interno Carlo Sibilia – Un conto è manifestare pacificamente, altra cosa è creare disagi alle altre persone, commettendo di fatto un reato. Dovremo essere intransigenti”. Indirizzate al collega al governo e nel Movimento 5 Stelle, titolare degli Esteri, Luigi Di Maio, sono apparse in altre chat Telegram minacce del tipo: “Un altro infame da giustiziare”, “è necessario il piombo”, “devi crepare”. “Ognuno ha libertà di dire ciò che vuole ma in piazza si va in modo rispettoso. Quando non c’è il rispetto dell’altro, vengono bloccati i treni o malmenate le persone, quello è terrorismo e non è manifestare. Posso comprendere che dopo 1 anno e mezzo di sofferenze non siamo tutti bravi ed equilibrati, ma quello che è accaduto in alcuni episodi è terrorismo”, le dichiarazioni del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, ospite di TimeLine su SkyTg24.

I sindacati del trasporto ferroviario hanno a loro volta condannato le proteste violente di questi giorni e denunciato il probabile blocco di domani: “Diciamo no alle minacce di bloccare i treni domani, 1 settembre, nelle maggiori stazioni italiane – si legge in una nota – auspichiamo un doveroso ripensamento da parte dei promotori della protesta. I rischi connessi a una simile protesta sono evidenti e serve un piano di sicurezza per tutelare lavoratori e utenti” aggiungono i sindacati che sottolineano di “sostenere la campagna vaccinale tanto per i lavoratori che per gli utenti del servizio pubblico”.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.