I ‘no vax’ che contraggono il Covid e finiscono nelle Terapie intensive degli ospedali del Lazio dovranno pagare i ricoveri“. Non usa mezzi termini l’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato che, in un’intervista rilasciata a Il Messaggero, ha lanciato quella che sembra più di una semplice provocazione.

“Ci sono dei modelli a cui facciamo riferimento”

Queste persone che rifiutano la vaccinazione, mettendo a rischio la libertà altrui, devono assumersi la responsabilità fino in fondo delle proprie scelte e delle proprie azioni” sottolinea D’Amato. Per poi spiegare che ci sono dei modelli a cui la Regione Lazio fa riferimento, come quelli della Lombardia, dove un tempo veniva spedito a pazienti- prima ricoverati e poi dimessi- una sorta di ‘memorandum’ in cui venivano elencate le spese sostenute per i ricoveri dall’ente regionale. In quel caso non venivano chiesti soldi ma, annuncia l’assessore, “con i no-vax siamo intenzionati ad andare oltre”.

La Regione sta infatti studiando un modo per contestare a chi si professa contro i vaccini le spese per le cure mediche. Un ricovero in terapia intensiva, spiega D’Amato, ha un costo di circa 1500 euro al giorno, con un periodo medio di permanenza di 17 giorni. L’obiettivo è convincere il più alto numero di persone a vaccinarsi contro il Sars-Cov-2. “L’aspetto più difficile da accettare è che queste persone nel momento esatto in cui finiscono ricoverate si rendono conto del dramma e del pericolo che stanno correndo e tutti si pentono di non essersi vaccinati”, racconta. 

I vaccinati nel Lazio

Secondo i numeri aggiornati al 30 agosto, nel Lazio sono state superate 7,7 milioni di somministrazioni e da mercoledì 1° settembre verrà raggiunta la quota di 4 milioni di cittadini che hanno completato il percorso vaccinale. La Regione può vantare il più alto numero di cittadini over 12 vaccinati in Italia: in un post pubblicato su Facebook lo scorso 28 agosto, il presidente Nicola Zingaretti ha evidenziato come fossero 75 su 100. “La campagna non si arresta, invito tutti quanti non lo abbiano ancora fatto a vaccinarsi” sono le parole di D’Amato.

Al momento sono 70 le persone ricoverate in terapia intensiva, con un’età media che supera i 45 anni. Nella Regione, stando agli ultimi dati della Cabina di regia, sono 250.152 residenti tra i 50 e i 79 anni che non hanno prenotato la vaccinazione.

Il commento del sottosegretario Sileri

È chiaro che la proposta dell’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato sia più una provocazione ed è chiaro che è una strada che può essere valutata. Ora parlo da medico: trattiamo e curiamo tutti, anche coloro che hanno dei comportamenti a rischio. Non parlo del fumo di sigaretta e dell’alcol in eccesso, ma di chi ha incidenti stradali sotto l’uso di stupefacenti“. Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha così commentato la proposta dell’assessore alla Sanità D’Amato. “È chiaro che di primo acchito questo potrebbe essere proposto, ma il nostro dovere è curare tutti, anche coloro che hanno dei comportamenti a rischio – ha sottolineato Sileri -. D’Amato ha fatto un lavoro eccezionale e se ha proposto qualcosa del genere credo che abbia le sue giuste motivazioni. Non so quanto questa cosa possa essere realizzata”.

Roberta Davi

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