Già domani il dl Semplificazioni potrebbe essere approvato dal Consiglio dei ministri. Alla “cabina di regìa” sulle modifiche al decreto hanno partecipato i ministri Franco, Colao, Cingolani, Giovannini, Orlando, Franceschini, Garavaglia, Brunetta, Bonetti, Speranza, Dadone e il sottosegretario Garofoli. È questa compagine che comporrà la cabina di regìa che seguirà il percorso di verifica del Pnrr. Oggi è atteso sul tavolo del Cdm anche il decreto sulla governance del Recovery plan. Le modifiche vanno nella direzione richiesta dai sindacati e dal Pd.

Espunto dalla bozza il subappalto libero, tornata la soglia massima del 40% di lavori che chi vince un bando può cedere ad altri, il decreto cancella il massimo ribasso e la misura che permetteva il restyling dei centri storici. Nel testo della settimana scorsa, infatti, un articolo sulla rigenerazione urbana dava il via libera a demolizioni, ricostruzioni, ampliamenti e innalzamenti degli edifici nei centri città. Soddisfatto il segretario del Partito democratico Enrico Letta che ieri mattina aveva incontrato il premier Mario Draghi: «Colloquio proficuo e piena sintonia sulle riforme». Il premier, oltre che al Pd tende una mano ai sindacati, che sul massimo ribasso avevano minacciato lo sciopero generale. I leader di Cgil, Cisl e Uil sono stati ricevuti a Palazzo Chigi per quello che Maurizio Landini auspica come il primo di un ciclo di incontri ricorrenti. «Su tutte le riforme che sono previste dal piano nazionale, dal fisco alla p.a, deve diventare una regola, un vincolo per il governo, il confronto e la negoziazione con i sindacati».

L’incasso della prima giornata di incontri li soddisfa: «È stato tolto qualsiasi riferimento al massimo ribasso – ha detto il leader della Cgil Maurizio Landini al termine – e questo lo consideriamo positivo». Invece per quanto riguarda il subappalto parte stasera «un confronto tecnico per vedere se anche su questa materia sia possibile trovare una soluzione». È stato posto anche il tema del blocco ai licenziamenti. Il premier Mario Draghi ha risposto prima ironicamente che «tra le pochissime cose che può decidere il premier ci sono quelle all’ordine del giorno della discussione». I sindacati hanno insistito chiedendo la proroga del blocco e quanto meno l’apertura di un tavolo di confronto. E a quel punto Draghi ha detto di non essere della stessa idea ma di essere aperto al confronto.

«Ci preoccupano le notizie secondo cui nel Decreto Semplificazioni sarebbe stata stralciata la norma sulle stazioni uniche appaltanti di province e Città metropolitane», sottolinea il presidente dell’Upi, Michele De Pascale. «Il ministro Franco – aggiunge – ha quantificato in oltre 80 miliardi le risorse che dovranno essere gestite dagli enti territoriali, con una tempistica serrata. Le stazioni uniche appaltanti sono strutture strategiche in questo processo».

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.