La luce infondo al tunnel comincia a vedersi: a mano a mano la stretta per evitare i contagi da Covid si allenta sempre più. Si torna al cinema e in teatro, si può fare palestra e piscina anche se per il momento solo all’aperto. Si può cenare all’aperto e da oggi per un’ora in più, fino alle 23 e tra una decina di giorni si potrà mangiare al ristorante anche al chiuso. Si può stare in giro la sera senza limiti di spostamenti, giocare a calcetto e fare shopping nei centri commerciali anche nel weekend. Restano però ancora numerose le regole da rispettare.

Obbligo di mascherina e divieto di assembramenti

Le regole di base che ci hanno permesso di arginare la pandemia restano come l’obbligo di mascherina al chiuso e all’aperto. L’obbligo resta anche per chi si è vaccinato e ha avuto anche la seconda dose. Poi il mantenimento di un metro di distanza e il consiglio di lavare spesso la mani. Gli assembramenti rimangono vietati. Non si potrà stare in gruppo, nemmeno all’aperto né fermarsi all’esterno dei locali per consumare cibi o bevande o semplicemente per stare insieme.

Visite a parenti e amici a maggio

Fino al 15 giugno rimane limitato il numero di persone che si possono incontrare nelle case e anche il numero delle visite. È infatti in vigore la norma che consente “lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, nel rispetto dei limiti orari e nel limite di quattro oltre a quelle che vi abitano” con la possibilità di farsi accompagnare “dai minorenni e alle persone con disabilità o non autosufficienti conviventi”.

Spostamenti in auto

Se si va in macchina con persone non conviventi la regola è chiara: “Presenza del solo guidatore nella parte anteriore della vettura e di due passeggeri al massimo per ciascuna ulteriore fila di sedili posteriori, con obbligo per tutti i passeggeri di indossare la mascherina”. L’obbligo di indossare la mascherina “può essere derogato nella sola ipotesi in cui la vettura risulti dotata di un separatore fisico (plexiglas) fra la fila anteriore e posteriore della macchina”, ma in questo caso “è ammessa la presenza del solo guidatore nella fila anteriore e di un solo passeggero per la fila posteriore”.

Lo smartworking a maggio

La presenza negli uffici dei dipendenti pubblici continua ad essere limitata. È in vigore l’obbligo di smartworking fino a quando sarà in vigore lo stato d’emergenza. “Per la pubblica amministrazione le attività di ricevimento del pubblico o di erogazione diretta dei servizi al pubblico, sono prioritariamente garantite con modalità telematica o comunque con modalità tali da escludere o limitare la presenza fisica negli uffici con appuntamento telefonico o assistenza virtuale”. Altrimenti “si devono scaglionare gli accessi, anche con la prenotazione degli appuntamenti”.

Feste vietate a maggio, si ai matrimoni

Le feste private restano vietate. Dal 15 giugno si potranno celebrare banchetti dopo le cerimonie civili e religiose, quindi festeggiamenti per matrimoni, cresime, comunioni, ma gli invitati dovranno avere il green pass, cioè la certificazione per dimostrare di essere stati vaccinati con doppia dose, oppure essere guariti dal Covid 19, oppure aver effettuato un tampone antigenico, molecolare o salivare nelle 48 ore precedenti con esito negativo.

Discoteche chiuse a maggio

Al momento non è previsto di poter tornare in discoteca. Tutti i locali da ballo sono chiusi e nel decreto in vigore fino al 31 luglio non è stata prevista una data di riapertura.

Bar e ristoranti a maggio

Dal 1° giugno si potrà mangiare e cenare all’aperto e al chiuso, ma al tavolo sarà consentito stare massimo in 4 persone, a meno che non si tratti di un nucleo familiare. E quando ci si alza la mascherina va sempre indossata.

Palestre e piscine aperte a maggio

Dal 24 maggio si torna in palestra, ma bisognerà arrivare già vestiti per l’attività sportiva e potrebbe essere limitato l’uso delle docce.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.